Il via libera della Regione Veneto alla creazione di un albergo diffuso a Solighetto è una grande opportunità economica per il territorio e un progetto culturale di successo per una rigenerazione urbana che mette al centro la comunità e la tutta la popolazione della frazione di Pieve di Soligo.
La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al turismo Federico Caner, ha infatti approvato un provvedimento che consente la localizzazione della tipologia di albergo diffuso a Solighetto, la prima della Provincia di Treviso e dell’area Unesco e una delle poche in Regione.
In base alla normativa regionale, sono definiti alberghi diffusi quelli “dotati di un edificio principale, dove si trovano l’ufficio di portineria e le aree ad uso comune degli ospiti e di due o più dipendenze alberghiere, ubicate a una distanza, in linea d’aria, non superiore a quattrocento metri dall’edificio principale, con capacità ricettiva totale o prevalente nelle dipendenze e con eventuale capacità ricettiva residuale nell’edificio principale alberghiero”.
Tali strutture devono essere ubicate o nelle aree di montagna o nei centri storici di Comuni con popolazione non superiore a cinquemila residenti o nelle isole non collegate da ponti alla terraferma, con popolazione non superiore a cinquemila residenti.
Grazie all’impegno in prima persona del consigliere regionale Alberto Villanova, del Comune di Pieve di Soligo, intenzionato a contrastare il fenomeno dello spopolamento della frazione di Solighetto, e della Fondazione “Francesco Fabbri”, la creazione dell’albergo diffuso può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo turistico, economico e sociale per tutta l’area.
“Il Comune di Pieve di Soligo – ha dichiarato ieri l’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner – ha dimostrato che Solighetto possiede i requisiti e rispetta i criteri regionali per consentire la deroga e quindi per localizzare in quella frazione la tipologia di albergo diffuso, con l’obiettivo di dar vita a un progetto di rilancio turistico e di recupero architettonico e paesaggistico del territorio, al fine proprio di rivitalizzare anche dal punto di vista demografico questo suggestivo borgo immerso nel paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, iscritto dallo scorso anno nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco”.
Nella sua relazione dello scorso maggio, il Comune attesta di avere una popolazione di 12 mila persone di cui 2.558 residenti a Solighetto (pertanto inferiore ai tremila stabiliti come requisito per la deroga), con un saldo negativo dal 2015 al 2019 di oltre cento unità.
Significativi il carattere storico e gli elementi di pregio architettonico della frazione, studiati e valorizzati da un progetto che ha visto coinvolti anche gli studenti dell’Università Iuav di Venezia che, insieme alla Fondazione “Francesco Fabbri” e al Comune di Pieve di Soligo, hanno promosso e avviato una serie di azioni finalizzate anche ad indagare le condizioni migliori per realizzare l’albergo diffuso.
Tra queste attività ci sono anche quelle svolte nell’ambito del corso di valutazione economica del progetto dell’Università Iuav di Venezia, coordinato dalla professoressa Antonella Faggiani, presente oggi all’incontro in cui è stato illustrato il progetto.
Oltre alla professoressa Faggiani, sono intervenuti anche il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan, il consigliere regionale Alberto Villanova, il presidente del Gal dell’Alta Marca Trevigiana, Giuseppe Carlet, l’architetto Bruno Dal Col per la Fondazione “Francesco Fabbri” e l’architetto Natale Grotto, responsabile dell’ufficio urbanistica del Comune di Pieve di Soligo.
Durante la presentazione del progetto si è più volte ribadito come il turismo di massa non sia una prerogativa del nuovo sito Unesco che, anche grazie a realtà come l’albergo diffuso, punterà sulla valorizzazione del patrimonio edilizio abbandonato e sul turismo di qualità.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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