Musica è

Si è proposto e imposto come il tema della candidatura vincente delle Terre Alte della Marca Trevigiana a Città veneta della Cultura 2023: musica nel paesaggio, musica per il paesaggio. Come a dire: esiste un connubio indissolubile tra la dimensione contemplativa della bellezza che ci circonda e la sua traduzione in una diffusa e affascinante armonia di suoni.

Anzi, si potrebbe affermare che nel territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene la pienezza di identità, riconoscibilità e valorizzazione di ambienti e persone avviene soltanto sulle note della musica, abbinata a tutti i luoghi che parlano intensamente di natura e di umanità.

E tutto non nasce a caso, ma è frutto di una lunga e feconda storia che nel tempo ha espresso talenti e sodalizi di grido, suscitato incontri e melodie, cultura e sensibilità, e ha generato interpreti di una superba caratura internazionale, come la celebre soprano Toti Dal Monte, ricordata con speciali iniziative in questo 2023 a 130 dalla sua nascita.

Ma tutta la nostra vita ha una colonna sonora fatta sicuramente di brani, composizioni e canzoni che restano nel cuore, per sempre. È il potere, magico e straordinario insieme, della musica, che ha una valenza personale e sociale di assoluto rilievo, raccontata nel suo ruolo fondamentale  per l’educazione delle giovani generazioni fin dall’antichità, attraverso le opere di grandi filosofi e pensatori come Aristotele, Socrate e Pitagora, grandi cultori di questa disciplina.

Forse non facciamo sufficiente attenzione al ruolo e all’importanza di questa formidabile realtà nella nostra vita di tutti i giorni, per i benefici effetti che essa propone e realizza, a partire dalla sua capacità insuperabile di esprimere emozioni, di raccontare il vissuto, di alimentare i sogni. Non c’è distinzione di classica e leggera in questo, perché tutta la musica ha il potere di tradurre al meglio e di accompagnare nel profondo i sentimenti che proviamo in un determinato momento.

Ancora meglio, alcuni brani hanno il potere di rievocare istantaneamente alcune fasi della vita, di ricordare eventi felici o tristi, di esprimere tutto quello che le parole non riuscirebbero a dire. Nella sintesi unica del genio musicale del grandissimo compositore Ennio Morricone, ad esempio, le note delle sue impareggiabili colonne sonore narrano i film che hanno fatto la storia mondiale dell’arte cinematografica, e sono di fatto la dimostrazione più eloquente di come la musica possa diventare un linguaggio universale conosciuto e riconosciuto da tutti, in ogni epoca, specchio delle opere, dei giorni e delle vite degli uomini e delle donne  di ogni tempo.

La musica è in effetti una compagna fedele della nostra esistenza quotidiana, e ci raggiunge ovunque noi siamo. In tanti ambienti produttivi e commerciali è una costante accogliente e rilassante, una presenza discreta ma efficace, che fa sentire fino in fondo tutte  le sue proprietà benefiche di simpatia e leggerezza. In sostanza, la buona musica aiuta stare bene, a sentirsi meglio, a gustare fino in fondo il piacere dell’armonia e di una certa tranquillità interiore e psicologica.       

Già Aristotele sosteneva che la musica apporta all’uomo diversi benefici, come quello educativo, ricreativo e  rilassante, e anche una funzione catartica. Il grande maestro, molti secoli orsono, aveva ben compreso il ruolo che la musica riesce a svolgere soprattutto tra i giovani, inserendo tra i vari benefici anche quello di liberazione e miglioramento di se stessi.

Secondo lo studio realizzato da alcuni studiosi dell’università americana di Washington, la musica contiene un potenziale curativo enorme che allontana anche dalle dipendenze da alcool e droga. Dall’analisi è emerso il cospicuo numero di associazioni di volontariato che lavorano per il recupero di tossicodipendenti e alcolisti attraverso l’inserimento di attività musicali nel loro programma di reinserimento: questi laboratori, alla fine, producono ottimi risultati sia da un punto di vista psicologico che musicale.

Come pare evidente, pertanto, l’effetto catartico della musica non è una scoperta della nostra società moderna poiché ne parlavano già gli antichi, anche se oggi, più che maii giovani hanno bisogno di questa attività per staccarsi dalle dipendenze moderne, più invisibili ma altrettanto dannose e deleterie. Infatti, dove c’è amore alla musica, sicuramente perché studiata o eseguita con competenza e bravura nei vari strumenti, ma anche solamente perché oggetto di un ascolto motivato e appassionato, ci sono equilibrio, ordine, eleganza, educazione ai sentimenti, gioia di vivere. 

Comprendere le potenzialità di quest’arte significa anche imparare a sfruttarle al meglio, per tirare fuori dai giovani il meglio che c’è dentro di loro, indipendentemente dagli eventuali  disagi che potessero provare. La musica diventa, in tal modo, liberazione ed emancipazione da contesti familiari complessi, e aiuto sicuro nei casi di timidezza eccessiva e difficoltà a stabilire relazioni: pertanto possiamo auspicare che questa disciplina trovi sempre maggiore considerazione e proposta all’interno dei percorsi didattici nelle scuole, sin dalla più giovane età.

Più in generale, anche e soprattutto nelle nostre comunità, come si diceva all’inizio, la musica è un fattore importante, una dimensione vitale, un elemento distintivo nella costruzione della socialità.      

Gli istituti e le associazioni di formazione dei giovani talenti alla musica e al canto, i corpi bandistici, i complessi corali dei contesti ecclesiali e civili, le band giovanili: il nostro territorio è costellato di esperienze molto valide che tanto offrono dal punto di vista della tecnica e della qualità musicale e canora, ma altrettanto realizzano sotto il profilo della loro rilevanza sociale e del consolidamento di relazioni virtuose tra le persone, nel segno dell’amicizia e della pienezza di umanità.

Dalle nostre parti si organizza un concerto quando si deve celebrare un evento significativo della storia di comunità, quando si devono commemorare anniversari di vite illustri, quando si deve suggellare e dare solennità a un traguardo o a un obiettivo concreto raggiunto dalla popolazione.

La musica e il canto unificano, valorizzano, danno forza e significato, educano alla cultura e al bene comune. E lo fanno non solo in queste grandi circostanze, ma nella vita di ogni giorno, nelle manifestazioni ordinarie e popolari, negli eventi consueti in calendario attraverso l’applicazione, la dedizione, la passione, la costanza, spesso il senso vivo di gratuità e di generosità dei loro esecutori e interpreti, che in verità andrebbero maggiormente apprezzati, incoraggiati e sostenuti concretamente.  Perché sono uomini e donne  che con il loro talento e il loro esempio donano gioia e bellezza allo spirito e al  cuore di tutti.       

(Foto: Freepik)
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