Pesca, la Carta Ittica Regionale in fase attuativa: garantirà un controllo sulle specie autoctone. 2 milioni per ripopolare i corsi d’acqua dopo Vaia

Pesca, la Carta Ittica Regionale in fase attuativa: garantirà un controllo sulle specie autoctone
Pesca, la Carta Ittica Regionale in fase attuativa: garantirà un controllo sulle specie autoctone

È stata approvata dalla giunta della Regione del Veneto il 30 dicembre scorso la Carta Ittica Regionale, uno strumento che consentirà una supervisione sul patrimonio e sulla potenzialità produttiva dei corsi d’acqua.

Il documento consegna le linee guida a cui occorre fare riferimento per l’allevamento, per il mantenimento e, chiaramente, anche per la pesca delle specie autoctone. La Carta è stata articolata secondo bacini idrografici, all’interno dei quali vengono delimitate delle zone omogenee.

Dalla teoria alla pratica, è oggi in corso la fase attuativa di queste disposizioni: gli uffici della Regione hanno lavorato affinché alcune specie fossero immesse in determinati contesti, oltre a filtrare le concessioni di pesca sportiva. Sulle coste è stata redatta una pianificazione scientifica che consentirà di equilibrare necessità e risorse.

Nella Carta si specifica anche quali sono le specie alloctone invasive già presenti nel territorio regionale di cui è proibita la reintroduzione e vengono elencati i corretti modelli di eradicazione, considerando anche l’importanza degli sport legati alla pesca, delimitandone le aree di riserva.

“La Regione del Veneto è una delle prime regioni italiane a essersi dotata di uno strumento organico e unitario di pianificazione e gestione della fauna ittica di tutte le acque territoriali – spiega Giuseppe Cherubini, direttore Unità organizzativa pianificazione e gestione risorse ittiche FEAMP – La fase attuativa è particolarmente importante, perciò abbiamo presentato durante un convegno a “Caccia, pesca e natura” a Longarone Fiere tutti gli strumenti che abbiamo potuto sviluppare in questa Carta”.

Nell’ottobre 2022, un altro importante progetto da due milioni di euro, specificatamente pensato per l’area bellunese, è stato varato dalla Giunta regionale per rafforzare le popolazioni di salmonidi e per ripristinare le condizioni precedenti alla tempesta Vaja. Si è puntato in particolare a tutelare la trota marmorata, una specie importantissima per l’ecosistema bellunese e trevigiano (ma non solo). Il progetto durerà due anni e si concluderà il 31 dicembre 2024, quando i risultati raccolti guideranno nuove soluzioni e nuovi progetti per garantire un ottimo stato di salute alla specie della trota marmorata.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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