Il Santuario Madonna della Rocca sbarca sui social. Approfondimenti storici e curiosità per il “luogo del cuore” dei cornudesi

I social sono sempre più importanti nella vita di tutti i giorni e anche i luoghi di culto cercano di non farsi trovare impreparati.

È il caso del Santuario Madonna della Rocca di Cornuda, che da qualche giorno è sbarcato su Facebook.

Per scoprire la storia del santuario, restando aggiornati sugli eventi di questo luogo sacro tanto caro ai cornudesi e non solo, è possibile seguire i post che dallo scorso 29 marzo vengono pubblicati sulla pagina Facebook ufficiale.

Il primo approfondimento è stato dedicato ai primordi del santuario, con aneddoti storici e curiosità.

“Il santuario sorge su un colle che domina Cornuda a 350 metri di altezza – si legge nella nota social – ed è stato costruito sul luogo dove anticamente sorgeva la Rocca per la difesa dagli Ungari, poi luogo militare di avvistamento e sede di guarnigioni. Quest’ultima doveva a suo tempo occupare uno spazio molto più grande, come si può desumere dai gradoni esistenti ancora al giorno d’oggi tutto attorno alla sommità del colle”.

“La storia ha lasciato testimonianze di presenze diverse – continua -, dal popolo di Otzi di Similaun ai preromani e romani. Da dono di Ottone I Imperatore al Vescovo, sarà poi sotto diversi padroni come il Comune di Treviso, Caminesi, Ezzelini, Scaligeri e poi i Veneziani. Distrutta la Rocca da Cangrande della Scala nel 1317, rimase sul colle soltanto la cappella o l’edicola, come si diceva allora, che non mancava mai nelle fortezze affinché ‘gli uomini d’arme associassero la fede alla prodezza’. E, distrutta la rocca, la chiesetta rimase”.

Dopo la distruzione della Rocca ad opera di Cangrande della Scala, sul colle rimase solo la cappella: grazie all’interessamento e alle offerte dei fedeli, venne eretto il Santuario per ringraziare la Madonna per la liberazione dalla tirannia di Ezzelino da Romano, che nella Rocca aveva una sede militare.

Il luogo è stato teatro di alcuni eventi bellici come nei giorni dall’8 al 9 maggio 1848, quando più di duemila volontari, guidati dal generale Andrea Ferrari, si scontrarono ai piedi del colle e attorno al Santuario contro un esercito austriaco forte di 22 mila uomini comandati dal generale Nugent.

Non si può dimenticare la Prima guerra mondiale, durante la quale il Santuario è stato semidistrutto dalle artiglierie “nemiche” appostate lungo le sponde del Piave.

Nel 1965 sono arrivate alla Rocca le Suore Missionarie dell’Immacolata, con il compito di formare un centro di preghiera, accudire al Santuario e organizzare l’animazione missionaria.

L’anno scorso era stata firmata una nuova convenzione tra la Parrocchia di Cornuda, proprietaria del santuario e delle sue pertinenze, e la Congregazione delle religiose per la gestione dell’edificio.

L’accordo, valido per un anno “ad experimentum”, prevede che l’amministrazione del santuario sia autonoma e che alle suore sia garantito un rimborso spese per il loro servizio di presenza e animazione.

Il rettore del Santuario della Madonna della Rocca, dedicato all’Annunciazione di Maria, è don Ado Sartor e prima del Covid la festa annuale si celebrava il 25 marzo di ogni anno con la partecipazione di tutta la comunità parrocchiale e delle parrocchie del Vicariato in forma di pellegrinaggio.

Le festività della Madonna, soprattutto nei mesi di maggio e di ottobre, tradizionalmente dedicati alla Vergine Maria, sono celebrate con una particolare solennità.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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