L’Ic di Asolo consegna le pagelle in presenza: la scuola riparte dal dialogo tra genitori, studenti e docenti

Dopo un susseguirsi di decreti ministeriali e al termine di una lunga discussione tra enti e responsabili, l’Istituto comprensivo di Asolo, che comprende classi delle elementari e delle medie, si è distinto per aver dato la possibilità ai genitori di ritirare in presenza le pagelle dei loro figli. La scorsa settimana è stata confermata la fattibilità di una consegna diretta e non attraverso il digitale, anche viste le difficoltà e i limiti che l’impiego elettronico prevede.

Dopo tre mesi di didattica a distanza, con tutte le difficoltà del caso e privati dall’emergenza di un dialogo reale che descriva l’andamento dell’anno scolastico degli studenti, i genitori hanno finalmente la possibilità di parlare con il coordinatore e il segretario di classe e avere informazioni dirette sull’esperienza scolastica dei ragazzi.

Facendo qualche passo indietro, fino al 14 giugno i docenti non avevano potuto riunirsi in presenza: l’ultima ordinanza poi aveva stabilito che in caso di necessità e con i distanziamenti i docenti avrebbero potuto organizzare delle riunioni presso la scuola.

Osservando che gli altri istituti stavano procedendo online e viste le possibili critiche a livello di sicurezza, l’iniziativa era stata sconsigliata: molti docenti, però, hanno protestato contro l’ipotesi di una procedura online e il loro desiderio di ripristinare la consegna in presenza si è avverato, non senza un rallentamento nella procedura e un ampiamento della disponibilità degli insegnanti.

La procedura di consegna, che dovrebbe terminare lunedì prossimo, ha un funzionamento meno agile e molto più elaborato ma ordinato e privo di pericolo d’assembramento: una classe per volta, genitori scaglionati e ampio orario lavorativo degli insegnanti garantiscono la possibilità di dialogare per qualche minuto senza correre rischi. Il metodo, che è stato molto apprezzato dai genitori, è stato portato avanti senza discussioni dalla maggior parte dei docenti.

C’è chi afferma, sia dalla parte della didattica sia dalla prospettiva dei genitori, che ciò che è accaduto ad Asolo e in alcuni altri istituti vada controcorrente rispetto alle dinamiche nazionali, nelle quali da una parte la politica del mondo della scuola si sarebbe affidata ai tecnici per trovare soluzioni sicure ma dall’altro i tecnici non avrebbero avuto – sempre secondo queste considerazioni – alcun interesse nello sperimentare nuove soluzioni, mentre il mondo della didattica avrebbe poi sofferto quest’incapacità di adattamento. Al contrario, ad Asolo il dirigente si è detto appoggiato dai suoi insegnanti e ha deciso di affrontare una certa percentuale di rischio, così come è accaduto in qualche altra località della Sinistra Piave.

Intanto continuano quelle piccole iniziative che nonostante quest’anno mancato portano avanti il concetto più genuino di didattica, attraverso l’incontro informale degli studenti, raccolti in piccoli se non minimi gruppi, con i propri docenti all’aria aperta. In questi giorni è possibile vederne alcuni anche in centro storico, vicini ma ben distanziati, a mangiare il gelato o bere un caffè o a mangiare una pizza: piccoli gesti che fanno sperare in un settembre gomito a gomito nelle classi.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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