Ieri, domenica, nel cuore pulsante della città di Verona, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio Unesco da quel fatidico luglio 2019, hanno ottenuto uno spazio d’onore sotto agli splendidi portici della Loggia di Fra’ Giocondo, lungo il lato a nord di Piazza dei Signori: in uno stand dedicato alla rassegna Vinitaly and the City si è tenuta la presentazione del Cammino Unesco, un percorso di 51 chilometri e un dislivello positivo di 2.265 metri che collega Vidor a Vittorio Veneto, consentendo a chi lo percorre di incontrare una grande varietà di paesaggi e di elementi d’interesse di carattere culturale, naturalistico ed enogastronomico.
A presentarlo non poteva essere che colui che l’ha tracciato e percorso per primo: l’imprenditore, autore, scrittore ed escursionista Giovanni Carraro, un nome che viene ormai automaticamente associato al tema dei Patrimoni veneti, partendo da quello delle Dolomiti, passando per le Colline dell’Unesco e per il più recente Mab del Monte Grappa.
Il progetto è stato sostenuto e promosso dall’Associazione Colline Unesco, che è presieduta da Marina Montedoro, e la sua divulgazione turistica vedrà un percorso ancora più esteso in futuro.
“Uno dei nostri obiettivi è promuovere un turismo lento e sostenibile che si immerga nel territorio che attraversa, scoprendone arte, storia, cultura, tradizioni e natura – aveva rilasciato in una precedente intervista sul tema, – Con questo obiettivo abbiamo realizzato il progetto di mappatura di 40 itinerari e del Cammino delle Colline del Prosecco che attraversano tutti i 29 comuni compresi tra Core, Buffer e Commitment zone”.
Come ha spiegato Carraro durante l’incontro – con i passanti inchiodati a guardare le immagini aeree delle nostre colline – il cammino non vuole essere soltanto per grandi camminatori e super sportivi: esistono oltre quaranta itinerari, alcuni dei quali contenuti e semplici, che possono essere declinati anche da persone che hanno della disabilità. “Per me è come coronare un sogno – ha detto Carraro, che lavora da tre anni questo progetto – abbiamo dovuto superare molti ostacoli dovuti alla burocrazia, ma alla fine ce l’abbiamo fatta ed eccoci qui.
Il progetto del Cammino non è ancora concluso ufficialmente, ma presto verrà distribuito con l’apporto di un sito web, di una cartina geografica e di altre iniziative dell’editore. “Cosa mi è rimasto di questo lavoro? Beh, il Cammino mi ha insegnato a vivere e viaggiare in modalità slow – ha spiegato l’autore, – perché se è vero che la vita è un viaggio allora ogni viaggio è la metafora ideale della nostra vita”.
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