Riconfermato Claudio Mallamace nel ruolo di comandante e dirigente della Polizia locale di Conegliano, almeno per altri tre anni.
Mallamace, 46 anni, originario di Reggio Calabria, è giunto a Conegliano nel 1997, quando è diventato agente della Polizia locale di Conegliano.
Sono 25 gli anni di lavoro alle spalle del comandante, di cui 23 nella Polizia locale: nel 2001 è divenuto sottoufficiale, poi ufficiale nel 2007 e comandante nel 2016, ruolo a cui si è aggiunto lo scorso anno quello di dirigente dei servizi del Quarto settore, ovvero Polizia locale, Servizi demografici e Protezione civile.
Il 30 giugno di quest’anno sarebbe scaduto il suo attuale contratto di comandante e dirigente della Polizia locale, motivo per cui è stato aperto un concorso pubblico a cui si sono presentati in tutto 11 candidati, tra cui lo stesso Claudio Mallamace.
Il concorso prevedeva l’accesso a un colloquio orale per titoli, alla presenza di figure professionali provenienti dal coneglianese, dalla zona di Treviso e Padova: al candidato veniva chiesto di pescare una busta sigillata tra 12 presenti, contenenti i quesiti su cui si sarebbe basato il colloquio, con eventuali domande in più poste dalla commissione sulle tematiche emerse.
Colloquio in cui Claudio Mallamace ha totalizzato il punteggio massimo e, di conseguenza, il prossimo mercoledì 1 luglio il suo ruolo verrà riconfermato per altri tre anni.
“Sono molto soddisfatto – sono state le prime parole di Mallamace – e devo dire che gli esami nella vita non finiscono mai. Sono più sollevato, per quanto riguarda il mio stato d’animo, perché l’essere giudicati porta sempre un po’ di tensione“.
“Sono contento perché il mio impegno è stato riconosciuto e c’erano dei progetti a lungo termine che mi sarebbe dispiaciuto lasciare in sospeso – ha aggiunto il comandante – Progetti tra cui c’è l’idea di un ampliamento e di una riorganizzazione del comando dal punto di vista del personale”.
“Ci stavamo preparando per il trasferimento della sede del comando in via Maggior Pioevesana, dove si trova il commissariato della Polizia di Stato, – ha proseguito Mallamace – ma i mesi del lockdown faranno ritardare tutto ciò”.
“Tra i progetti c’è anche quella di trasferire la rete di trasmissione delle comunicazioni della Polizia, dall’attuale rete analogica a quella digitale – ha spiegato Claudio Mallamace – A tal proposito, a Conegliano abbiamo individuato i punti dove potrebbero essere installate delle antenne non impattanti”.
“Si tratta di un progetto che darebbe un valore aggiunto alla città – ha continuato il comandante – perché, così facendo, le trasmissioni radio funzionerebbero come un cellulare e, in caso di eventi che richiedono l’intervento congiunto di diverse Forze dell’Ordine, consentirebbe a tutti di comunicare su un’unica frequenza, con un considerevole risparmio di tempo nella fase di coordinamento”.
“Le idee e i progetti non mancano, c’è tanta carne sul fuoco, specie per quanto riguarda l’organizzazione della sicurezza nel territorio – ha sottolineato Mallamace – e sono a favore delle innovazioni tecnologiche, a patto che non vadano a sostituire le risorse umane. Non dobbiamo essere schiavi della tecnologia“.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, è stata approvata la nuova legge regionale della Polizia di Stato, come ha informato Mallamace, che non veniva modificata dal 1988: questa prevede la riorganizzazione della Polizia di Stato veneta.
“Un inizio e un passo avanti – è il commento di Mallamace – che prevede l’unione di servizi tra i Comuni, ovvero un’organizzazione burocratico-amministrativa tra i servizi di diverse amministrazioni, che abbia una sua potestà e un bilancio proprio”.
“Tutto ciò sarà uno stimolo per portare avanti dei nuovi progetti – ha sottolineato il comandante – e farò tutto quello che posso fare per un territorio a cui mi sento molto legato“.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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