Intelligenza artificiale protagonista della riforma del Fisco

Utilizzo delle più evolute tecnologie informatiche, interoperabilità delle banche dati per sfruttare al meglio le informazioni dell’Anagrafe tributaria e impiego di algoritmi e software complessi per analisi del rischio di evasione.

L’obiettivo di questa massiccio ricorso all’intelligenza artificiale è preciso: incrementare l’efficacia e l’efficienza delle attività di accertamento e riscossione delle imposte.

La svolta è specificata a chiare lettere nei principi sui quali l’ampia riforma del sistema fiscale si fonda. Qui si parla infatti di piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, di potenziamento dell’analisi del rischio, di ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, nel rispetto della normativa in tema di protezione dei dati personali, nonché tramite il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo, mediante l’aggiornamento e l’introduzione di istituti, anche premiali, che siano in grado di accrescere e incentivare forme di collaborazione tra l’Amministrazione Finanziaria e i contribuenti.

Anche le preziosissime informazioni che il Fisco ricava dalla fatturazione elettronica dovranno giocare un ruolo di primo piano in questo processo innovativo.

Nei principi della riforma si fa riferimento al pieno utilizzo dei dati provenienti dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché la piena realizzazione dell’interoperabilità delle banche di dati, nel rispetto della normativa eurounitaria posta a salvaguardia dei dati personali.

Grazie alle risorse del PNRR l’Amministrazione Finanziaria potrà attuare tali linee direttrici investendo sia in termini di mezzi che di personale.

L’utilizzo degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale nel complesso rapporto fra il Fisco e i contribuenti necessitano, però, di una serie di contrappesi e di misure a tutela e garanzia dei contribuenti. Le prime valutazioni d’impatto condotte sulle nuove analisi del rischio basate sulla “pseudonimizzazione” dei dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari hanno, infatti, evidenziato tutta una serie di criticità che non potranno essere disattese.

Consapevole di tali aspetti il legislatore, sempre tra i principi della riforma fiscale, ha previsto proprio la necessità di introdurre specifiche tutele a salvaguardia dei dati personali dei contribuenti. La necessità di introdurre nuove e moderne tecniche di elaborazione, trattamento e utilizzo delle innumerevoli informazioni presenti in Anagrafe tributaria è, dunque, una delle priorità della riforma. È un salto di qualità non più rinviabile.

Gli ultimi dati sull’efficacia delle attività di accertamento delle imposte e sulla capacità di riscuotere quanto dovuto all’Erario impongono, infatti, un deciso cambio di passo.

È proprio nell’ambito della riscossione che la riforma spinge decisamente verso l’incremento dell’efficienza dell’intero sistema e alla contemporanea semplificazione dello stesso.

Anche in questo caso l’evoluzione tecnologica non dovrà dimenticare i principi di efficacia, economicità e imparzialità che devono guidare la macchina della riscossione.

La digitalizzazione delle procedure fiscali sarà un passaggio epocale che dovrà essere gestito con grande attenzione.

Un Fisco predittivo, basato sull’intelligenza artificiale e sulle soluzioni robotizzate può certamente spaventare. I contrappesi e le garanzie per i contribuenti saranno la chiave di volta fondamentale per evitare di introdurre storture che finirebbero per ampliare, anziché ridurre, l’attuale divario di poteri esistente fra Fisco e contribuenti.

Autore: Andrea Bongi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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