È durato poco più di venti giorni il “sogno olimpico” di Spresiano e di tutta la Marca trevigiana: a giocarsela per la sede del pattinaggio di velocità dei Giochi 2026 saranno Milano e Torino. Il dossier presentato da Regione Lombardia prevede la realizzazione del pattinodromo in un padiglione di Expo a Rho, mentre in Piemonte si riutilizzerebbe il vecchio Oval-Lingotto costruito per le Olimpiadi del 2006.
La cabina di regia che si è tenuta martedì a Roma alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e di quello dello Sport Andrea Abodi ha rinviato di un mese la scelta della sede del pattinaggio di velocità, ma quello che è certo è che a giocarsela saranno i capoluoghi di Lombardia e Piemonte.
L’ipotesi di Spresiano come sede di questa disciplina dei Giochi Olimpici di Milano e Cortina era stata presentata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo l’inattesa rinuncia di Baselga di Pinè (Trento) e immediatamente appoggiata dal sindaco di Spresiano Marco Della Pietra e dal senatore cadorino di Fratelli d’Italia Luca De Carlo.
“Ci abbiamo provato ed era giusto farlo – spiega Della Pietra – ma di fronte all’infattibilità tecnica non si può farci nulla”.
A pesare sull’esclusione di Spresiano sarebbe la difficoltà nel realizzare la “pista lunga” di pattinaggio. La Regione Veneto aveva commissionato uno studio di fattibilità per la realizzazione della pista di ghiaccio all’interno del velodromo già in fase di realizzazione.
L’anello per la pista lunga di pattinaggio deve misurare 400 metri, quello progettato a Spresiano ne misura 250, lo standard per il ciclismo su pista per cui il palazzetto è stato pensato.
“Dobbiamo già essere contenti di averci provato – continua il primo cittadino spresianese – abbiamo provato a prendere la palla al balzo. Adesso si riprende con la realizzazione del velodromo”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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