Monfumo, morte cerebrale da arresto cardiaco: l’autopsia rivela la causa del decesso della 18enne Chiara

Morte cerebrale da arresto cardiaco: questo l’esito dell’autopsia effettuata dal medico legale Alberto Furlanetto sul corpo di Chiara Friggeri, la 18enne di Monfumo.

A provocare quell’arresto cardiaco è stata un’overdose di sostanze stupefacenti, probabilmente cocaina. Ma per stabilire quali droghe l’abbiano provocata, bisognerà aspettare i risultati dei test tossicologici effettuati dal medico legale.

Chiara si è spenta venerdì 12 giugno, dopo cinque giorni di agonia, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Castelfranco Veneto dove era stata ricoverata già in condizioni disperate. Si era sentita male a casa, la domenica precedente, poche ore dopo essere rientrata dal Piemonte dove, a casa del fidanzato Ivan, aveva trascorso tutta la quarantena.

È stato proprio l’uomo, 30enne piemontese, a dare l’allarme quando la giovane poco dopo aver assunto droga, probabilmente un mix di sostanze con cocaina, è crollata a terra priva di sensi. L’amico avrebbe cercato di impedire a Chiara di farlo ma non ci è riuscito.

La giovane è stata colpita da un arresto cardiaco, quando i sanitari del Suem di Crespano del Grappa sono arrivati nella casa di Monfumo Chiara non respirava e quei lunghi momenti in cui il suo cervello è rimasto senza ossigeno hanno provocato i danni che l’hanno portata alla morte.

Il sostituto procuratore Giulio Caprarola ha aperto un’inchiesta per morte in conseguenza di altro reato a carico di ignoti. E ora i carabinieri stanno cercando di identificare il pusher che le ha venduto la dose fatale.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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