In corso gli esami di terza media, al via mercoledì la maturità: alla prova oltre 15 mila studenti tra mille difficoltà

Metà giugno: tempo di esami in provincia di Treviso per oltre 15 mila studenti di terza media e di quinta superiore… Ma questo giugno 2020 non è la fine di un anno scolastico qualunque. E’ l’anno della didattica a distanza, del “tutti promossi” anche con insufficienze (recuperabili da settembre con Piani di apprendimento individualizzati), delle mille difficoltà informatiche incontrate da docenti, alunni e famiglie, un anno di possibile svolta verso una didattica sempre più smart, ma a distanza, o di totale rifiuto della stessa a favore della didattica in presenza, tanto rimpianta da molti alunni.

La pandemia ancora in corso ha mandato in tilt il “sistema scuola” con la diffusione di una miriade di proposte, decreti e ordinanze ministeriali spesso confusionari e contrastanti tra loro, con ricadute importanti su dirigenti scolastici, insegnanti e alunni. Per fare solo due esempi, svolgere gli esami di terza media in modalità telematica e la maturità in presenza oppure la decisione di annullare tutte le prove scritte e di svolgere solo una prova orale.

Gli esami di terza media sono già iniziati, la maturità prenderà il via mercoledì 17 giugno in tutta Italia… Ma in che cosa consistono questi nuovi orali?

Il percorso verso la licenza media quest’anno è stato completamente stravolto: niente prove Invalsi, niente scritti di italiano, matematica e lingue, è rimasto solo un breve colloquio orale, che prevede la discussione di un elaborato concordato con il Consiglio di classe.


Di che cosa si tratta? In base all’ordinanza ministeriale del 16 maggio scorso deve essere “un prodotto originale, coerente con la tematica assegnata dal Consiglio di classe e potrà essere realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione anche multimediale, mappa o insieme di mappe, filmato, produzione artistica o tecnico-pratica o strumentale per gli alunni frequentanti i percorsi a indirizzo musicale”.

Un esame che generalmente si sta dimostrando sotto le aspettative, in cui la possibilità di prendersi gioco dei docenti non è rara, gli elaborati tendenzialmente sono poco originali e la valutazione finale è diversa (di norma al rialzo) rispetto a quella che avrebbe potuto esserci dopo un esame in presenza, soprattutto per gli alunni meno meritevoli o più “scaltri” che, nel corso della Dad, hanno  “ingannato” i docenti durante le verifiche o le interrogazioni digitali.

Molti, durante l’esame, i casi reali o meno di problemi audio e/o video, di elaborati discussi sotto forma di lettura, invece che di riflessione autonoma; per non parlare di pochi alunni, già a lungo renitenti alle video-lezioni, che hanno dato forfait anche all’esame nonostante fosse stato previsto in un giorno e un orario precisi.

Altro grosso “paletto” il fatto che, in base alla medesima ordinanza ministeriale, durante l’esame gli insegnanti non possono “procedere a qualsiasi forma di interrogazione sulla programmazione delle singole discipline, ma soltanto fare domande di approfondimento in merito all’elaborato”.

Molto più impegnativo e meglio programmato l’esame di maturità, al via in presenza mercoledì 17 giugno. I colloqui dureranno circa 60 minuti, scanditi da cinque fasi: la presentazione di un elaborato che riguardi le discipline della seconda prova scritta, l’analisi di un testo di letteratura italiana tra quelli studiati nel corso dell’anno in sostituzione della prima prova scritta, la discussione multidisciplinare sui materiali predisposti dalla commissione, una relazione sulle esperienze vissute dallo studente durante il tirocinio dell’alternanza scuola-lavoro, infine dei quesiti di Cittadinanza e Costituzione.

Anche i crediti sono diversi rispetto al passato: è stato dato maggior peso al percorso scolastico del triennio attribuendo fino a 60 crediti (in quanto mancano i punteggi delle due prove scritte), mentre al colloquio orale saranno assegnati fino a 40 crediti (al posto di 30).

Un anno scolastico horribilis che è stato un’esperienza molto impegnativa per presidi, insegnanti, personale Ata, alunni e famiglie. Un anno che ha messo in luce molti limiti della scuola italiana e che tanti sperano di lasciarsi definitivamente alle spalle, anche se le proposte per l’inizio dell’anno scolastico 2020/2021, al momento, non consentono di dormire sonni tranquilli.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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