Le mascherine chirurgiche e lavabili della Ninfea certificate dall’Istituto Superiore di Sanità col massimo dei voti

 

Lavora sotto il segno della ninfea, fiore che la rappresenta a partire dalla nascita, l’azienda che per prima ha ottenuto il riconoscimento dall’Istituto Superiore della Sanità delle proprie mascherine chirurgiche e lavabili: si tratta appunto della fontese Ninfea Srl, quasi tutta al femminile, che fiorisce da un’idea e da un’acquisizione dell’asolana Laura Pilotto.

L’imprenditrice, forte di una pregressa esperienza nel mondo del tessile, prima del covid ha infatti avviato un’attività che si occupa di abbigliamento conto terzi per grandi brand, dove ancora oggi lavorano a turno circa venti elementi.

Con l’arrivo della pandemia una reazione strategica e ben pensata, portata avanti convertendo parte dei processi produttivi nella produzione di mascherine chirurgiche e riutilizzabili a campione, ha permesso all’azienda di intraprendere un percorso costellato di test e verifiche che alla fine li ha portati a ottenere un riconoscimento che dichiara un’altissima percentuale (il 99%) di filtrazione batterica.

A differenza di molte altre realtà, Ninfea non ha subito subito gli effetti della crisi sanitaria, ma ha ugualmente deciso di adottare fin da subito le normative consigliate, molte delle quali facevano già parte della quotidianità aziendale.

La questione delle mascherine, invece, nasce quasi per gioco: la richiesta di dispositivi da parte di una casa di riposo, attraverso una conoscente, è stata la molla per partire verso una sfida che vedrà il prodotto di Ninfea premiato dall’Istituto Superiore della Sanità, grazie alla preziosa collaborazione del dottor Marco Albio della Mi.Zar e con l’appoggio legale di un celebre studio.

I risultati delle mascherine a doppio strato della Ninfea srl si erano fin da subito fatte notare nei primi test svolti al laboratorio Abich di Verbania: “I risultati dei campioni erano ottimi ed eravamo i primi arrivati, con un anticipo di circa un mese sulle altre aziende che avevano convertito il loro processo produttivo – afferma la Pilotto – Le nostre mascherine hanno affrontato dieci test e in tutti e dieci hanno raggiunto il massimo dei risultati”.

Dopo questo risultato, il processo produttivo è stato ottimizzato e ulteriormente migliorato con nuovi macchinari, che in alcuni casi sono stati assemblati ad hoc per questo scopo e con l’aggiunta di una sanificatrice: la catena è chiara e rapida, tutto si svolge in una stanza metri, in una sezione del grande sala della Ninfea, e in piena sicurezza.

Le mascherine chirurgiche vengono prodotte in varie misure e dimensioni e l’azienda ha partecipato anche a importanti donazioni.

È ancora importantissimo indossare la mascherina e quella chirurgica permette di poter eliminare gran parte dei rischi anche riducendo il distanziamento sociale” ricordano in Ninfea, dove il riconoscimento sembra mostrare quanto la capacità degli imprenditori veneti di reagire in modo rapido ma equilibrato possa essere rilevante in momenti così difficili.

 

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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