Sono arrivate delle rassicurazioni sul buon andamento della progettazione del nuovo ponte di Vidor dopo l’incontro dei sindaci con Veneto Strade e i progettisti dell’opera.
All’incontro erano presenti Mario Bailo, sindaco di Vidor, Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene, Claudio Sartor, sindaco di Cornuda e consigliere provinciale con delega alla viabilità, Marco Turato, sindaco di Pederobba, Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia e assessore a Valdobbiadene, Fabio Maggio, assessore di Pederobba e consigliere provinciale, Albino Cordiali, vicesindaco di Vidor, e il consigliere regionale Tommaso Razzolini.
L’iter progettuale per il nuovo ponte sul fiume Piave sta procedendo e questo aspetto ha soddisfatto gli amministratori che in questi anni si sono interessati alla realizzazione dell’opera.
Sono stati risolti i nodi sorti su alcune interferenze tra diverse infrastrutture civili presenti nella zona di via della Ghiaia a Crocetta del Montello e sono stati chiariti alcuni aspetti procedurali con i progettisti; si è stabilito di ritrovarsi tra due mesi per fare un nuovo punto della situazione.
Tutti concordi nel comprendere la complessità dell’opera che richiede tempi di progettazione e studi non brevi.
L’infrastruttura dovrà passare al vaglio anche della Valutazione di Impatto ambientale e pertanto deve essere indagata sotto vari profili, compresi quelli ambientali e paesaggistici.
Per i primi cittadini l’esito dell’incontro di ieri può bastare ma permangono dei dubbi sul finanziamento di un’opera fondamentalmente per il sistema viabilistico dell’area.
“L’attuale ponte sul fiume Piave costituisce un nodo strategico per la viabilità interprovinciale e a lunga percorrenza – commentano gli amministratori – Attualmente la zona servita dalla storica infrastruttura, costruita nel 1911, si colloca fra zone economiche di consistente produzione della ricchezza della Provincia di Treviso (Distretto Valdobbiadene – Conegliano Docg, Distretto del Mobile, Distretto dello Sportsystem) e snodo dello sviluppo turistico legato alle Colline del Prosecco e al territorio del Grappa divenuti Patrimonio dell’Umanità”.
Su questa base i sindaci e gli amministratori del territorio faranno leva per portare a casa le risorse che serviranno alla costruzione del manufatto.
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