Avviati oggi i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Brenta che completerà il raddoppio della linea Padova – Castelfranco Veneto e potenzierà il servizio ferroviario passeggeri e merci del bacino veneto, previsti dal protocollo siglato a giugno 2021 tra Regione del Veneto e Rete Ferroviaria Italiana (capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS).
Presenti alla cerimonia di apertura del cantiere Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Sergio Giordani, presidente della Provincia e sindaco di Padova, Adolfo Zordan, sindaco di Vigodarzere, Vera Fiorani, amministratrice delegata e Direttrice generale di RFI e Vincenzo Macello, vice direttore generale Network Management Infrastrutture di RFI.
La nuova infrastruttura, con i suoi 100 metri di lunghezza, diventerà il ponte ferroviario a campata unica più lungo d’Italia. Gli interventi permetteranno di aumentare del 25% la capacità della linea, migliorando la frequenza e la regolarità delle corse sia passeggeri che merci e potenziando le relazioni internazionali verso Est provenienti da Padova Interporto e Bologna.
L’intervento è necessario per adeguare a doppio binario l’attraversamento ferroviario del fiume Brenta, che oggi è l’ultimo tratto a binario unico tra Padova e Castelfranco, rappresentando un “collo di bottiglia” che influisce sulle prestazioni generali della linea. Il ponte esistente, una volta verificata l’assenza di un interesse storico-culturale, verrà demolito.
Nell’àmbito dei lavori, che termineranno nel 2026, sotto la direzione di Italferr, saranno realizzate anche opere di mitigazione ambientale con l’installazione di barriere antirumore e paesaggistiche, la cura delle aree verdi limitrofe ai binari e l’adeguamento dei percorsi ciclopedonali già esistenti. Il progetto prevede inoltre la riqualificazione della stazione di Vigodarzere e di alcuni sottopassi.
L’investimento complessivo è di oltre 40 milioni di euro, finanziati con il Fondo per lo sviluppo e la coesione.
“Parte in Veneto anche quest’importante cantiere, che permette di risolvere alcune criticità e guardare al futuro: il trasporto ferroviario è davvero importante per rendere più rapidi, veloci, efficienti gli spostamenti delle persone ma anche delle merci. Questo progetto permette di potenziare le relazioni e i transiti internazionali verso est, provenienti anche dall’interporto di Padova. Il ponte ha anche il merito di garantire maggiore sicurezza idraulica; un tema dove la Regione Veneto ha investito risorse davvero ingenti negli ultimi anni. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso l’avvio di questo importante progetto. Il nuovo ponte permetterà di collegare Padova con Belluno, anche in vista dei Giochi olimpici del 2026, senza scalo. Con grandi benefìci per chi vorrà assistere alle manifestazioni privilegiando una mobilità green” ha detto Zaia.
“Per il grande contesto industriale e la contemporanea vocazione turistica, è necessario che il territorio sia dotato di una rete solida, efficiente e moderna – ha dichiarato Fiorani -. Proprio per rispondere a queste esigenze, RFI sta investendo circa 12 miliardi di euro in Veneto, grazie a una grande sinergia e collaborazione con la Regione e le istituzioni locali. Un modello che ci consente di sviluppare opere come l’AV Brescia-Padova, passando per il collegamento con l’aeroporto di Venezia, continuando con il potenziamento tecnologico delle linee per Trieste, le soppressioni dei passaggi a livello e altri interventi locali. Il nuovo ponte ferroviario sul Brenta, di cui inauguriamo oggi i lavori, è un esempio concreto dell’impegno che stiamo portando avanti in tutta Italia per realizzare le opere che caratterizzeranno la mobilità del futuro, fatta di infrastrutture sostenibili, resilienti, interconnesse e accessibili”.
(Foto: Ferrovie dello Stato italiane e Facebook Luca Zaia).
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