Revine Lago, dal Comune nuovi dati Arpav. Il sindaco: “Denuncerò chi diffonde informazioni fasulle”

Ancora braccio di ferro sul tema dei laghi e stavolta ad esprimersi è il sindaco di Revine Lago Massimo Magagnin, il quale ha diffuso gli ultimi dati Arpav disponibili, riferiti al 2018 e annunciato la possibilità di intraprendere delle azioni legali contro chi avesse “ancora diffuso delle informazioni senza dati scientifici”.

Nei giorni scorsi la questione era proseguita con l’intervento da parte del consigliere regionale del Partito democratico Andrea Zanoni il quale, rivolgendosi ai sindaci di Revine Lago e Tarzo, rispettivamente Massimo Magagnin e Vincenzo Sacchet, aveva sottolineato la necessità di istituire un ente gestore del parco.

Parole nate sulla scia della petizione promossa lo scorso marzo dai gruppi Mamme di Revine Lago e Stop pesticidi di Tarzo, i quali avevano citato i dati Arpav del 2017 e chiesto lo stop di “ogni emissione ulteriore di sostanze contaminanti” e, poco tempo fa, pubblicato il video che inquadrava un luccio morto sulla riva di uno dei laghi.

In quel caso, però, i sindaci avevano segnalato come una legge regionale sancisse l’obbligo di rimettere, se pescato, il luccio stesso in acqua: pertanto, Magagnin e Sacchet avevano chiarito come quel luccio morto fosse stato danneggiato da una lenza e, per questo, non più gettato nel lago, secondo quanto previsto dalla norma.

I dati Arpav del 2018, invece, sono stati pubblicati dal primo cittadino di Revine Lago in questi giorni, sulla pagina Facebook ufficiale del Comune: nel documento condiviso si legge una sintesi delle ultime analisi effettuate, disponibili integralmente in un elenco di siti citati.

Documento che risale al 27 febbraio 2020 e, come viene illustrato, richiesto da Magagnin in seguito alla “Giornata per la trasparenza – Arpav ascolta il territorio”, svoltasi il 18 febbraio 2020.

In sintesi, l’Arpav rileva come “le analisi dei microinquinanti organici e inorganici (metalli) non evidenziano alcun superamento degli standard di qualità e mostrano solamente tracce di alcuni prodotti fitosanitari”, per poi aggiungere che si tratta di “deboli tracce di alcuni prodotti fitosanitari ma sempre inferiori agli standard di qualità”.

“Devo tutelare il territorio, ci hanno screditato – ha commentato il sindaco Magagnin – L’anno scorso ho sollecitato i due comitati, chiarendo come l’amministrazione ci sia e le sue porte siano sempre aperte: bisogna leggere i documenti, perché il territorio va tutelato e non va screditato. La situazione non si risolve scrivendo articoli su dati infondati. Se vogliono contestare anche quanto ha scritto Arpav, che facciano pure“.

“Nel video che è stato realizzato dai comitati si parla di altri quattro pesci morti, peccato che non ci sia nulla che documenti questo ritrovamento. – ha proseguito il primo cittadino – Si tratta di pura fantasia perché, nel periodo a cui fanno riferimento, vigeva il lockdown e non si poteva andare sui laghi a pescare”.

“Da parte nostra c’è tutto l’interesse per il territorio, ci stiamo muovendo e siamo in contatto con l’Arpav e, quindi, se ci sono dei dubbi si può contattare l’amministrazione. – ha aggiunto Massimo Magagnin – Tuttavia, in quanto responsabile anche della salute dei cittadini, ho deciso che se verranno ancora fornite delle informazioni prive di dati scientifici, mi tutelerò agendo per vie legali, perché è stato fatto un grave danno all’immagine di tutto il territorio”.

Territorio che nel 2021, nel caso l’emergenza da Covid-19 sia definitivamente conclusa, potrebbe essere la sede di un campionato di Triathlon.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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