Grande affluenza alla cerimonia per l’ottantesimo anniversario della Battaglia di Nikolajewka. Claudia Pansolin nuova madrina degli Alpini di Solighetto

Dopo due anni in forma ridotta, c’è stata grande affluenza domenica 22 gennaio alla commemorazione dell’80° anniversario della Battaglia di Nikolajewka, dal 1946 appuntamento imprescindibile nel calendario degli Alpini di Solighetto.

Nell’immediato dopoguerra infatti fu proprio il Cavalier Giovanni Pansolin, membro fondatore del Gruppo, nonché sopravvissuto alla Campagna di Russia, il primo in Italia a promuovere questa ricorrenza.

Hanno preso parte all’evento di domenica, culminato con la messa nella chiesa di Solighetto celebrata, come lo scorso anno, dal Generale don Sandro Capraro, anche i Gruppi ANA delle sezioni di Conegliano, Follina, San Giorgio della Richinvelda (PN), Visco (UD), Vittorio Veneto, Cadore, oltre all’Associazione d’arma e al sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan, affiancato dal consigliere regionale Alberto Villanova.

Erano presenti alla commemorazione anche numerosi alunni della scuola primaria di Solighetto che hanno recitato una poesia, intonato l’Inno d’Italia e infine sfilato con gli Alpini dietro alla bandiera tricolore sulle note della fanfara della sezione di Conegliano.

La mattinata ha offerto l’occasione per presentare la nuova madrina del Gruppo Alpini di Solighetto che da quest’anno, dopo la scomparsa nel 2022 di Carmela Modenese all’età di 100 anni, è Claudia Pansolin, nipote del Cavaliere Giovanni Pansolin. Le celebrazioni solenni sono terminate con un brindisi conviviale nella sede del Gruppo a Solighetto. 

Da ottant’anni il Gruppo Alpini di Solighetto onora un importante impegno preso nel 1946 per commemorare i Caduti della Battaglia divenuta il simbolo della tragica ritirata di Russia. Le truppe dell’Asse e quelle sovietiche si fronteggiarono in una sanguinosa battaglia il 26 gennaio 1943 in corrispondenza del villaggio russo di Nikolajewka. Fra gli alpini che si salvarono c’era anche lo scrittore Mario Rigoni Stern che nel libro “Il sergente nella neve” dedicò alcune pagine a quel feroce conflitto armato e alla descrizione delle condizioni disumane in cui si svolse.

(Foto: Gruppo Alpini Solighetto – Emanuele Masutti Photo).
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