Intervento a sorpresa dei carabinieri durante la manifestazione pacifica dei commercianti di Cornuda, che stamattina si sono dati appuntamento davanti al municipio per la “consegna delle chiavi”, come già avvenuto in altri paesi del territorio. Tutti con mascherina e guanti, oltre un centinaio, rispettando le distanze di sicurezza, ma uniti nel far sentire la propria voce.
Dopo i saluti e ringraziamenti del primo cittadino Sartor la parola è passata a Antonio Favero, commerciante di Cornuda e fiduciario dell’Ascom di Montebelluna e Treviso che a nome di tutti gli iscritti ha sottolineato la difficoltà del momento e chiesto una detassazione delle imposte per poter continuare a lavorare, consegnando tutte le rivendicazioni di categoria con la preghiera di esporle al prefetto.
Mentre Favero esponeva la posizione dei commercianti, i carabinieri della stazione di Crocetta del Montello hanno interrotto la manifestazione interpellando il primo cittadino e chiedendo di chiudere in pochi minuti la situazione.
“Mai avrei pensato di essere zittito o di subire atteggiamenti intimidatori durante l’espletamento della mia carica di sindaco da parte di una persona in divisa” Ha dichiarato Sartor “Come non avrei mai creduto che nel mio paese una piccola manifestazione venisse contrastata in questo modo. Una sommatoria tra smania di protagonismo e incapacità di valutare l’evento.”
Ne sono scaturite scenate indegne verso il senso civico e il rigore sempre dimostrato dalla comunità di Cornuda: in piazza non c’erano dei delinquenti, ma persone rispettabili che cercano di far sopravvivere la loro attività. Non si erano mai visti i cornudesi applaudire in forma ironica e protestare contro le forze dell’ordine.
“Il municipio è sempre aperto per i cittadini, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle attività commerciali del paese, in un momento di incertezza data anche dalle diversità norme, che non sono sempre chiare” ha continuato “Non è possibile far ricadere sulle amministrazioni locali e sulla attività l’intera situazione e non è ammissibile che le nostre attività diventino tutte sale operatorie”.
L’intervento dei carabinieri ha scaldato gli animi e alcune persone, titolari di piccole attività, alcune delle quali sono chiuse da mesi con grosse difficoltà, chiedendo chiarimenti e spiegazioni ai carabinieri per l’intervento giudicato inopportuno.
“Ci siamo trovati con il passaparola e siamo molti soddisfatti della numerosa partecipazione della nostra comunità” ha dichiarato Favero “vogliamo difendere la nostra attività, siamo per lo più attività commerciali a gestione famigliare e in questa situazione vogliamo difendere anche la nostra famiglia e la libertà di lavorare”.
La manifestazione si è poi conclusa con un breve discorso di Sartor con il quale ha sostenuto le ragioni della libera impresa che è costretta nuovamente a farsi carico di costi e procedure complessi, cosa che non avviene in nessun paese occidentale. Un clima di incertezza e difficoltà che vivono anche gli amministratori comunali nell’espletamento del proprio mandato.
“Noi amministratori gli imprenditori li sentiamo ogni giorno, ascoltiamo le loro preoccupazioni e i loro sfoghi. Per noi è naturale accoglierli” continua Sartor “Ma forse questa mattina a Cornuda si è voluto dimostrare che alla Costituzione si può dare anche una sforbiciata”.
(Fonte: Serena Corso © Qdpnews.it).
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