Nasce il 21 agosto del 1567 a Thorens – Glières, diocesi di Ginevra, da nobile e antica famiglia di Boisy, nella Savoia di Francia. Si forma nei migliori collegi francesi e va a studiare diritto all’Università di Padova. Si laurea con il massimo dei voti e rientra in Francia nel 1592.
Ma il suo più grande desiderio è farsi prete, sicché l’anno dopo, il 18 dicembre, viene ordinato sacerdote. Nominato arciprete del capitolo cattedrale di Ginevra, Francesco manifesta doti di zelo e di carità, di diplomazia e di equilibrio. Nell’imperversare del calvinismo, si offre volontario per rievangelizzare la regione dello Chablais. Studia la dottrina di Calvino per comprenderla a fondo e per spiegare meglio le differenze con il credo cattolico.
Francesco si stabilisce poi a Thonon, nella capitale dello Chablais, e qui si dedica, tra l’altro, alle visite ai malati, ad opere di carità e a colloqui personali con i fedeli. Chiede poi di essere trasferito a Ginevra, città simbolo della dottrina calvinista. Nel 1599 viene nominato vescovo coadiutore di Ginevra, tre anni dopo la diocesi è totalmente nelle sue mani, con sede ad Annecy. Francesco vi si spende senza riserve: visita parrocchie, forma il clero, riordina monasteri e conventi, non si risparmia nella predicazione, in catechesi e iniziative per i fedeli. Sceglie il catechismo dialogato e la sua perseveranza e dolcezza nella direzione spirituale guidano svariate conversioni.
Scrive Filotea, o Introduzione alla vita devota: Filotea è il nome ideale di chi ama o vuole amare Dio. L’idea è quella di formare a una vita pienamente cristiana coloro che vivono nel mondo e devono assolvere compiti civili e sociali. Lo scritto ha un successo enorme. Nasce la Congregazione della Visitazione di Santa Maria fondata nel 1610 ad Annecy con lo scopo principale di visitare e soccorrere i poveri. Otto anni dopo la congregazione diviene un ordine contemplativo: oggi le monache vengono chiamate visitandine. Francesco detta le costituzioni, ispirandosi alla regola di S. Agostino.
Si dispone poi che le sue religiose si occupino anche dell’educazione e istruzione delle fanciulle, specialmente di famiglie agiate. Nel 1616 Francesco scrive Teotimo, o Trattato dell’amor di Dio, opera di straordinario spessore teologico, filosofico e spirituale, pensata come una lunga lettera indirizzata all’amico “Teotimo” che presenta ad ogni uomo la sua vocazione essenziale: vivere è amare.
Francesco di Sales muore il 28 dicembre del 1622 a Lione, all’età di 52 anni, e il 24 gennaio dell’anno dopo le sue spoglie vengono traslate ad Annecy. Viene canonizzato nel 1665. Gli viene anche conferito il titolo di dottore della Chiesa (1877). Nel 1923 Pio XI lo proclama patrono dei giornalisti e degli scrittori cattolici.
(Foto: Wikipedia).
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