Non sarà proprio una festa della Liberazione per pochi intimi: a Vittorio Veneto tuttavia erano abituati alla presenza di centinaia di persone e scolaresche, picchetti militari, rappresentanze munite di associazioni d’arma e civili.
E alla allocuzione di qualche storico, il saluto del sindaco, il palco gremito di autorità e sindaci. Perché a Vittorio Veneto, città medaglia d’Oro per la Resistenza era il riferimento del comprensorio nel ricordo della lotta di liberazione, il passaggio cruciale della storia locale, e nazionale.
Quest’anno cambia tutto, il tono sarà molto più dimesso, secondo le disposizioni del ministero che ha sospeso tutte le cerimonie civili fino al 3 maggio, e del Covid 19 che farà cambiare abitudini consolidate.
Il momento istituzionale comunque verrà celebrato applicando tutte le cautele del caso e senza organizzare alcuna manifestazione pubblica.
Il sindaco Antonio Miatto, alle 11, si recherà davanti al Monumento di Piazza del Popolo, imbandierata con il Tricolore, per rendere omaggio ai caduti.
Potrà essere accompagnato da un singolo rappresentante di ogni associazione partigiana o combattentistica – così come prescritto dalla Prefettura, e troverà già deposta una corona di fiori. Al suo fianco anche Maria Chiara Marangoni presidente dell’Anpi vittoriese, e Francesca Meneghin, ex partigiana e vice presidente provnciale dell’Avl (Associazione volontari della Libertà). Il musicista Marco Bastanzetti eseguirà poi il «Silenzio» con la sua tromba.
Una corona di fiori verrà poi deposta – come ogni anno – anche presso il monumento ai caduti di Cordignano, a ricordo dei combattenti per la libertà vittoriesi che persero la vita in quel comune.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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