Si è svolta oggi, giovedì 23 aprile 2020, la conferenza stampa sulla presentazione del rapporto economico 2020 con la i dati economici 2019 per la Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.
Il prosecco di Conegliano Valdobbiadene si riconferma dagli ultimi dati rilevati un brand forte, capace di farsi strada nel mercato e i dati dell’ultimo anno lo confermano.
L’annata 2019 è stata la migliore della storia per quanto riguarda numeri e profitti.
“Oggi stiamo vivendo uno dei momenti più critici della nostra vita a causa di questa emergenza da Covid-19, è un momento critico per le nostre aziende. Abbiamo il compito di fare una fotografia del momento e guardare al futuro con la consapevolezza di quello che abbiamo costruito in questi anni. La Denominazione sta a testimoniare di essere una grande denominazione” – spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.
Il 2019 è stato per il Conegliano Valdobbiadene un anno molto importante. La promozione e valorizzazione del territorio è stata raggiunta attraverso vari obiettivi prefissati. In primis con il riconoscimento Unesco raggiunto lo scorso luglio 2019 ma anche con l’eliminazione del glifosate nel trattamento vitivinicolo a beneficio di un ambiente sostenibile.
La Denominazione ha una struttura complessa che coinvolge più di 7000 persone, ha un’organizzazione produttiva articolata perché all’interno di essa operano sia aziende con filiere sia imprese specializzate in alcune fasi della produzione dell’uva (produzione – imbottigliamento). Un sistema efficiente e sensibile.
“L’andamento storico ci conferma che la produzione 2019 è stata l’anno di massima produzione con complessivamente più di 90 milioni di bottiglie prodotte. Interessante notare la crescita in volumi ma sopratutto in valore e come il valore della denominazione sia cresciuto più del volume in questi anni. È un buon auspicio per il futuro quando il volume non potrà più crescere” – sottolinea Eugenio Pomarici, professore ordinario di economia e politica agraria all’Università di Padova.
Un dato rilevante emerso è l’aumento delle vendite nelle catene di supermercati in Italia, mentre all’estero c’è stato un aumento complessivo di vendite sia come valore che come volume ma non in maniera costante in tutti i paesi. I mercati più importanti per il prosecco superiore di Conegliano Valdobbiadene sono il Regno Unito, Germania e Stati Uniti in cui si è visto un raddoppio delle vendite.
L’export risulta in crescita anche nei paesi dell’Europa centrale e orientale con un’ottima performance in America latina e sud est asiatico.
“Il quadro della Denominazione è una quadro positivo. Il vino ha sempre superato bene le fasi di crisi perché è un prodotto radicato tra i consumatori. Dopo ogni crisi i consumatori diventano più attenti ai prodotti che consumano in termini di sostenibilità, qualità ecc” – conclude Pomarici.
“Il rischio è per chi fa qualità di vedere tutti i suoi sforzi vanificati con l’effetto di privilegiare il vino di minor qualità. – spiega Vasco Boatto, Professore di economia e politica agraria all’Università di Padova. Noi economisti siamo portati ad analizzare la situazione in termini di andamenti economici. La domanda di Conegliano Valdobbiadene è molto elevata e risente quindi di più della riduzione del reddito. Se dovesse affamarsi un -9% di caduta del Pil questo si ripercuoterebbe in termini di volume sul settore”.
“Di fronte ad una riduzione del reddito c’è il rischio che si prediligano altre tipologie di consumo, ovvero vini diversi da quelli preferiti finora e per evitare questo si dovrà intervenire sulla comunicazione aumentando la fidelizzazione del prodotto” – conclude Boatto
Nel trimestre gennaio-marzo i dati delle vendite sottoposti ad analisi hanno confermano una crescita del fatturato del largo consumo.
Le bollicine italiane grazie al prosecco si confermano tra le categorie preferite dai consumatori del largo consumo.
“Il prosecco superiore registra un aumento del 16,8% per quanto riguarda il valore e un aumento del 18,6% per il volume. Anche in una situazioni difficile come quella attuale c’è la crescita del prosecco superiore è una crescita importante” – ricorda Simonetta Melis, Senior Account Manager IRI Infoscan.
“L’immagine del prosecco superiore verso i consumatori resta buona nonostante il periodo di crisi (prodotto elegante, tipico, autentico, buono e trendy).
Abbiamo riscontrato una crescita del prosecco grazie al riconoscimento Unesco che ha generato nei consumatori una consapevolezza maggiore nei confronti del prodotto dell’area di Conegliano e Valdobbiadene” – analizza Enzo Risso, direttore scientifico di Swg.
Aumenta tra i consumatori la propensione ad avere un rapporto diretto con le aziende produttrici e i dati rilevano anche un aumento dell’interesse dei consumatori verso i viaggi nel territorio delle colline del prosecco di Conegliano Valdobbiadene, un risultato che fa ben sperare per il futuro quando al termine di questa fase 1 si dovrà ripartire.
(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
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