Una volta erano la “carne dei poveri”, mentre oggi i legumi sono il cibo del futuro. La sfida? È stare al passo con le nuove abitudini dei consumatori, attratti dall’alimento sano, facile da preparare e fruibile in tutti i momenti della giornata.
“Contribuire a nutrire 10 miliardi di persone senza aver bisogno di un altro pianeta”: è questa la missione di Pedon, azienda a conduzione familiare di Colceresa, in provincia di Vicenza, leader mondiale nelle soluzioni di prodotto a base di legumi, cereali e semi. Il Gruppo, che nel 2020 ha sfiorato i 100 milioni di fatturato, oggi impiega 320 persone ed esporta in 20 paesi nel mondo rivolgendosi alle principali insegne della grande distribuzione e dei discount italiani ed internazionali.
La tradizione di Pedon, iniziata nel 1984 prosegue sotto la guida di Loris Pedon, rappresentante della seconda generazione e attuale amministratore delegato del Gruppo, che ha raccolto l’eredità del padre e degli zii accompagnandola in un percorso di “evoluzione naturale”.
“Mio padre lavorava come grossista per i mercati ortofrutticoli, – racconta Loris Pedon – conosceva bene il mondo dei legumi e tutti i limiti di questa categoria merceologica; intuì le opportunità che questo prodotto poteva avere nella grande distribuzione, a patto che venisse proposto in modo innovativo, ben calibrato, pulito e con un’indicazione chiara sulla provenienza. Siamo partiti da borlotti, lenticchie e ceci secchi, allargandosi man mano al mondo dei cereali e dei semi, cavalcando l’onda della marca privata della grande distribuzione. Lo sviluppo del nostro marchio è avvenuto in un secondo momento: oggi realizziamo oltre 120 linee a marchio nostro fra l’Italia e l’estero. Il nostro punto di forza sta nella gestione di tutta la filiera, a partire dal campo, passando poi alla pulitura, alla selezione del prodotto e al confezionamento con quindici linee dedicate solo a quest’ultimo passaggio”.
Ma come possono i legumi assolvere al ruolo di “cibo del futuro”, ponendosi al centro di un sistema alimentare sostenibile, che possa garantire nutrimento ad una popolazione mondiale in aumento? “La risposta – prosegue Loris Pedon – sta nelle caratteristiche dei legumi che sono azotofissatori, ovvero hanno il potere di rendere più fertile il terreno, e la loro coltivazione richiede poca acqua”.
Tuttavia, per renderli parte integrante dell’alimentazione quotidiana bisogna stare al passo con i tempi, offrendo delle alternative ai legumi secchi che per i lunghi tempi di ammollo e cottura rischiano di avere poco appeal agli occhi del consumatore moderno.
“Per noi stare al passo con i tempi si traduce nell’espressione “evoluzione naturale”, intesa come processo di trasformazione che non implica la rottura con il passato; significa tenere conto dei nuovi stili di vita e di fruizione del cibo, senza perdere di vista la naturalità e la salubrità dei legumi”.
È in questo processo di evoluzione che nascono le linee a rapida cottura e ready-to-eat, ovvero “pronti da gustare” marchiati Pedon, ma anche i nuovi Legumi fatti a Snack, spezzafame salutari e ricchi di proteine. “Il mondo della precottura e della cottura al vapore consente, a parità di valori nutrizionali e caratteristiche gustative, di portare sugli scaffali un prodotto fruibile in tempi rapidi, a tutte le ore del giorno, e che non richiede l’ammollo”.
Come sottolinea l’AD di Pedon, non può esserci evoluzione naturale senza una visione lucida del futuro e senza il coraggio imprenditoriale che accoglie con entusiasmo anche l’imprevedibile.
“L’entusiasmo è fondamentale, ti dà l’energia per superare i momenti difficili. Ma ci vuole anche coraggio, perché fare l’imprenditore significa fare delle scelte e assumersene la responsabilità: vuol dire scegliere la via del fare. Bisogna imparare a convivere con tutto ciò che questo ruolo comporta, in modo naturale. Gli ultimi anni più che mai ci hanno insegnato che è fondamentale farsi ‘amici’ dell’imprevedibile, sviluppando quella flessibilità e apertura mentale che ti consente di accogliere i cambi di rotta del mercato non come una minaccia, ma come delle opportunità, il tutto senza mai perdere di vista il proprio sogno”.
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