L’apertura del “Guicciardini” resta un’illusione. Zaia: “Non si può fare attività ospedaliera, polmone nell’emergenza”

Nel consueto punto stampa di oggi, mercoledì 15 aprile 2020, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia,  ha parlato anche del futuro del “Guicciardini”, l’ex ospedale di Valdobbiadene ripristinato in tempi record durante l’emergenza Coronavirus.

Proprio per rispondere all’improvvisa necessità di avere più posti letto negli ospedali del Veneto, alcuni ex presidi ospedalieri dismessi sono “tornati alla vita” grazie al lavoro dei volontari secondo un piano preciso della Regione.

Nel caso di Valdobbiadene, grazie ai volontari della Protezione civile Ana (Associazione nazionale alpini) e dell’Associazione volontari antincendio boschivo (Avab) di Valdobbiadene e di altri Comuni della Provincia di Treviso, l’ex ospedale è stato preparato per accogliere pazienti in caso di bisogno, proprio per alleggerire il lavoro di altre strutture presenti in Regione nel caso in cui la situazione fosse peggiorata.

Questi ospedali restano nostri – ha dichiarato il presidente Zaia in merito agli ex ospedali dismessi e ripristinati per l’emergenza Coronavirus-, non sono a norma perché hanno bisogno di interventi poderosi, hanno il problema della sismicità e quant’altro: restano dei polmoni in caso di necessità. Forse qualcuno dovrebbe anche pensare che, se li abbiamo riattivati in 10 giorni, vuol dire che sapevamo che li avevamo mantenuti bene fino ad oggi”.

“Perché – precisa -, per aver riattivato strutture chiuse da una decina d’anni in dieci giorni forse qualcuno qualche domanda deve farsela. Sapevamo che ce li avevamo, abbiamo piena coscienza: noi abbiamo un piano, scritto nero su bianco. Questi restano dei polmoni, poi potremmo pensare ad alcune soluzioni ma sono sempre transitorie perché la loro destinazione è quella dell’epidemia, della tragedia e dell’emergenza estrema”.

Avete visto che abbiamo allestito la bellezza di 740 posti letto in questi ospedali – aggiunge il governatore Zaia -. Quindi non voglio sentir parlare di sprechi, di “ma questi non hanno capito niente”, “ma si chiude”, “erano pronti” perché in quegli ospedali non si può fare attività ospedaliera in questo momento e farla non ha nessun senso”.

“Stiamo parlando di ospedali con 150, 110, 200 posti letto al massimo – conclude -. Vuol dire una dispersione e che specializzazione può portare un ospedale con 200 posti letto? La deroga vale solo per la fase emergenziale, non è che abbiamo commesso un reato pensando di portare 720 letti, vale solo nella fase emergenziale”.

In queste settimane, intanto, è continuato il presidio dei volontari al “Guicciardini” con le squadre dell’Avab e, inizialmente, anche dei Vigili del fuoco.

Secondo le parole del governatore Zaia, però, la gioia che aveva accompagnato la “rinascita” del Guicciardini potrebbe essere solo un’illusione perché, per poter riaprire realmente una struttura di questo tipo, servono ben altre progettualità e interventi molto più significativi.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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