Le visioni sugli scenari per le forniture e i consumi di gas per il prossimo inverno sono state estremamente divergenti: sia uno scenario ottimista che ci consentirebbe di passare indenni l’inverno, sia uno più pessimista con ipotesi di razionamenti sono possibili. È infatti difficile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi in quanto alcuni parametri del bilancio fra domanda e offerta di gas sono difficilmente quantificabili.
Nello scenario più ottimista, supereremo bene l’inverno arrivando alla primavera con gli stoccaggi parzialmente riempiti. In questo scenario avremmo un inverno mite e si otterrebbero i risultati del piano per il contenimento del consumo di gas adottato dal governo italiano il 6.10.2022. Il piano prevede risparmi per 8 miliardi di metri cubi di gas, cioè più del 10% del consumo italiano di gas del 2021.
I risparmi sono basati sulla sostituzione di 2 miliardi di metri cubi di gas con altri combustibili per generazione elettrica a cui si aggiungono 6 miliardi di riduzione della domanda di gas. La riduzione della domanda dovrebbe provenire dalla diminuzione di 15 giorni del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento e da un’ora in meno di riscaldamento al giorno per l’inverno 2022-2023.
A ciò si aggiungono le misure comportamentali per i cittadini, da promuovere con campagne di sensibilizzazione. Sul fronte dell’offerta il flusso di gas dalla Russia, per quanto ridotto a circa il 10% delle importazioni, verrebbe mantenuto e gli altri fornitori manterrebbero i loro livelli.
Nello scenario più pessimista, avremmo invece un inverno rigido con consumi più elevati di gas per riscaldamento.
La Russia azzererebbe completamente le forniture e saremmo costretti a procacciarci GNL sul mercato mondiale facendone lievitare i prezzi. Sarebbe poi necessario svuotare completamente gli stoccaggi di gas arrivando in primavera in condizioni di disperato bisogno di forniture per riempirli in vista dell’inverno 2023-2024.
Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli