Nell’intervista concessa a Qdpnews.it dal sindaco di Vittorio Veneto, Antonio Miatto, è emerso un quadro importante degli effetti dell’emergenza Coronavirus sulla città e sui vittoriesi che, secondo le parole del primo cittadino, hanno collaborato con le istituzioni rispettando le misure per evitare il contagio predisposte dallo Stato e dalle autorità locali.
“È stato un fulmine a ciel sereno – ha dichiarato il sindaco Miatto – che ha colpito tutti. Dei miei cittadini posso soltanto dire bene nel senso che la quasi totalità, se non la totalità, si è comportata secondo le indicazioni che erano state impartite sia dall’alto che da noi come amministrazione. Nei primissimi giorni, quando c’era l’assenza di mascherine, in poche ore abbiamo provveduto per tutti i dipendenti comunali facendole eseguire materialmente da del personale in grado di farlo. Abbiamo subito spostato i nostri uomini che lavorano in Comune, in modo tale che non ci fosse sovrapposizione di persone nello stesso sito. Abbiamo avviato tutte le operazioni per il telelavoro e abbiamo messo in ferie obbligatorie il personale: per cui abbiamo operato in sicurezza fin da subito”.
“Direi che oggi la situazione è gestita in tutta sicurezza – prosegue il primo cittadino di Vittorio Veneto – Sono preoccupato per le imprese del mio Comune perché ho una zona industriale che condivido con Conegliano e che è la più grossa della Provincia. Molte attività hanno potuto continuare, mentre altre no. Tutti hanno fatto le pulizie in casa, naturalmente, tutti hanno aggiustato i meccanismi produttivi e hanno cercato di essere pronti per la ripartenza. Lo stesso facciamo noi come amministrazione: predisponiamo tutto quello che servirà dopo quando tornerà il personale e saremo di nuovo operativi a tutti gli effetti. È chiaro che il danno non è stato di poco conto e i conti si fanno alla fine”.
“Vittorio Veneto ha avuto – aggiunge in merito ai buoni spesa -, in base ai parametri che ha considerato lo Stato, 149 mila euro destinati ai buoni spesa. Noi abbiamo creato una produzione interna di buoni, tutti da 30 euro, da assegnarsi per step in base al numero dei componenti familiari, tenendo in buon conto i numeri elevati di componenti, presupponendo che fossero bambini, e quindi abbiamo premiato soprattutto i numeri alti senza dimenticarci di essere sufficientemente attenti anche ai bassi. Abbiamo creato una serie di sei criteri per poter accedere a questi buoni e abbiamo già fatto tutti gli elenchi, elaborati per via e per numero civico, e questi si è già cominciato a distribuirli. Quindi siamo stati molto veloci e di questo ringrazio naturalmente i miei uffici, specialmente il sociale”.
Nessun problema particolare per i cantieri fermi, perché il sindaco ha specificato che la parte amministrativo-burocratica è stata portata avanti e il Comune è pronto per i lavori in zona industriale per il futuro sottopasso della ferrovia.
“Poter fruire liberamente di un teatro come il “Da Ponte” di Vittorio Veneto – sottolinea Miatto in merito al mancato rinnovo della convenzione con Fondazione Cassamarca per il teatro “Da Ponte” – è un lusso che ci siamo permessi per tanti anni. Viste le tante ristrettezze che ci sono oggi, è chiaro che la cosa avrebbe anche un limite economico nel poterselo permettere. Io confido che alla fin fine si arrivi a chiudere la nuova pattuizione con Fondazione Cassamarca in modo tale da poter continuare ad usarlo”.
“Dai primi contatti avuti quest’anno, – conclude – in cui c’era il cambio di regime, la cifra che ci veniva chiesta era un po’ troppo elevata per noi. Abbiamo soluzioni b, abbiamo soluzioni c, però ci dispiace mollare questa opportunità. Gli inizi delle trattative sono finiti subito, causa Coronavirus, i teatri oggi non si possono usare e quindi non c’è più l’urgenza di chiudere una qualche pattuizione. Verrà ripresa e io mi auguro che una soluzione finale, più che accettabile per la città, la si possa raggiungere”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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