​Il Forum delle famiglie venete dice “no” al cibo sintetico. I sindaci trevigiani firmano con Coldiretti per bloccare l’alimentazione in provetta

Una firma che ne vale oltre 80 mila, quante sono le famiglie venete. Il presidente del Forum delle Famiglie del Veneto, Adriano Bordignon, ha siglato la petizione di Coldiretti per dire No al cibo sintetico. “Con la responsabilità di genitore firmo per il diritto di scegliere quale alimentazione dare ai figli” ha commentato Bordignon in apertura dell’assemblea di tutte le rappresentanze regionali convocate a Treviso a Palazzo dei Trecento. Subito dopo al banchetto di Coldiretti allestito per l’occasione molti dei presenti hanno seguito il suo esempio: dal sindaco Mario Conte al presidente Giancarlo Iannicelli fino ai relatori intervenuti all’assise. Una mobilitazione su tutto il territorio nazionale e regionale che vede coinvolti operatori agricoli, produttori insieme a cittadini, rappresentanti istituzionali, politici e consumatori.

Coldiretti Treviso quindi subito in campo per dire no al cibo sintetico con a fianco vari sindaci e consiglieri regionali della Marca. Da Treviso a Spresiano, da Montebelluna a Castelfranco Veneto, da Fonte a Monfumo sono tanti i primi cittadini che hanno sposato la mobilitazione di Coldiretti partecipando alla raccolta di firme  per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy.

La petizione potrà essere sottoscritta in tutti i 15 mercati settimanali agricoli della provincia di Treviso, a cominciare dal mercato coperto del capoluogo, nei 12 uffici zonali e nei 93 recapiti di Coldiretti Treviso oltre che in tutti gli eventi promossi a livello provinciale.

“L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech” sostiene Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso.

Intanto, crescono le firme alla petizione nocibosintetico anche da numerosi sindaci e rappresentanti di enti economici e territoriali, dalle Colline Unesco ai parlamentari trevigiani.

Per la prima volta negli Stati Uniti è stata autorizzata per il consumo umano la “carne” in provetta. A darne notizia sono Coldiretti e Filiera Italia dopo l’annuncio della Food and Drug Administration (Fda) di aver approvato un prodotto a base di carne ottenuto da cellule animali proposto dalla Upside Foods, un’azienda che produce “pollo” sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono moltiplicate in un bioreattore.

“Si tratta – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – della prima autorizzazione al consumo umano di cibi in provetta rilasciata dall’Autorità alimentare statunitense che rischia di aprire la strada a scenari preoccupanti”.

Fondata nel 2015 come prima azienda al mondo di carne in provetta Upside Foods, con sede a Berkeley, in California, produce “carne”, “pollame” e “frutti di mare” sintetici ed ha raccolto fondi per un totale di 608 milioni di dollari, anche da Abu Dhabi Growth Fund (ADG), Bill Gates, Richard Branson, Kimbal e Christiana Musk, Cargill, Baillie Gifford, Future Ventures, John Doerr, John Mackey, Norwest, Softbank, Temasek, Threshold, Tyson Foods e altri.

L’avvenuta approvazione negli Stati Uniti potrebbe aprire presto la strada – secondo Coldiretti e Filiera Italia – ai “cibi sintetici” nell’Unione Europea dove già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue.

Una preoccupante novità contro la quale si schiera il 75% degli italiani che non sarebbe disposto a portare a tavola nel piatto la “carne” di Frankestein secondo gli ultimi dati del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica.

(Fonte e Foto: Coldiretti).
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