Covid-19 virus “made in Usa”: il sinologo Adriano Màdaro spiega la tesi “asiatica” sulla diffusione del virus

“Sta divenendo probabile che il famoso Coronavirus che ha appestato la Cina e ora l’Europa, con l’Italia in testa, sia addirittura “made in Usa”, ovvero un virus a stelle e strisce”: queste le parole utilizzate da Adriano Màdaro, noto sinologo trevigiano, che qualche giorno fa ha affidato ai social il suo pensiero sull’emergenza Coronavirus.

“Chiamato a riferire sullo stato di salute degli States alla House of Representatives di Washington – spiega Màdaro – il direttore nazionale dei Centri di Controllo delle Malattie degli Stati Uniti, Robert Redfield, ha candidamente ammesso che dall’autunno ad oggi parecchi americani, apparentemente morti di influenza, sono poi risultati positivi al Covid-19″.

“È stato precisato che gli “influenzati” sono stati 34 milioni e i morti almeno 20 mila. Una ecatombe che non può essere causata da una semplice influenza stagionale. A questo punto il governo di Pechino, attraverso un funzionario del Ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha ufficialmente sostenuto la tesi che l’infezione esplosa in Cina sia stata provocata dall’esercito americano presente con 300 soldati-atleti proprio a Wuhan, dal 15 al 27 ottobre, partecipando alle gare delle olimpiadi militari”.

“Del contagio sarebbe dunque responsabile lo squadrone statunitense – continua – e il governo cinese vuole anche sapere quale sia stato il numero dei contagiati da Coronavirus tra i 34 milioni di influenzati e quanti i morti causati dal virus sui 20 mila decessi dichiarati. L’influenza 2019-2020 sarebbe iniziata in ottobre, l’incubazione matura in 14 giorni, e la presenza a Wuhan degli atleti americani sarebbe pertanto compatibile con le date. Il sospetto è che il virus non abbia iniziato a circolare casualmente proprio a Wuhan ma il contagio potrebbe essere stato “programmato”. Il governo cinese per ora non si spinge oltre, attende le risposte alle domande e da Pechino si chiede a Washington la massima trasparenza per il sospetto che siano stati i soldati americani a creare il focolaio di Wuhan”.

“Nell’attesa che gli Usa rispondano ai cinesi – aggiunge il sinologo trevigiano – Trump e il suo entourage già da tempo accusano Pechino di non aver saputo arginare l’epidemia, contagiando così il resto del mondo, e di aver informato tardi dell’insorgere dell’infezione virale. Infine, dicono che il Covid-19 sia “sfuggito” con tutta probabilità dal laboratorio di ricerca batteriologica di 4° livello di Wuhan”.

“Che l’epidemia in Cina sarebbe da collegarsi alla presenza degli atleti militari americani a Wuhan, – sottolinea – è quanto afferma anche la catena giornalistica giapponese “Asahi” (quotidiani e tv), ripresa poi dalla stampa di Taiwan e della Cina stessa, secondo la quale “il virus ha avuto origini altrove, da più sedi, e abbia iniziato a diffondersi ampiamente solo dopo essere stato introdotto nel mercato del pesce di Wuhan. Più precisamente il virus potrebbe essere nato negli Stati Uniti”. Secondo il rapporto del gruppo giapponese Asahi Corporation, un numero non trascurabile dei 20 mila decessi americani attribuiti genericamente a influenza sarebbero stati causati dal Coronavirus”.

“Di più – continua -, gli esperti nipponici affermano che il governo degli Stati Uniti potrebbe non essere riuscito a capire quanto il virus potesse dilagare sul territorio statunitense. Intanto un gruppo di virologi giapponesi e taiwanesi sostengono che la prova delle origini americane del Coronavirus sta nel fatto che gli Usa “è l’unico Paese noto per avere tutti e cinque i tipi di coronavirus dai quali sono discesi tutti gli altri”. Un virologo taiwanese ha sottolineato che già nel mese di agosto 2019 negli Stati Uniti era stata registrata una proliferazione di morti a causa di polmoniti, sospettando che quelle morti fossero da imputare a un Coronavirus”.

“Finora – conclude – le fonti orientali coincidono nell’attribuire la “responsabilità” della diffusione del Covid-19, compresa la mutazione italiana ed europea, al medesimo “albero” americano. Ci vorrà ancora del tempo per giungere alla verità, e ci vorrebbero soprattutto organi di informazione coraggiosi e decisi a scavare per individuare la vera origine di questa pandemia. Non solo la verità storico-scientifica, ma anche quella più difficile da scoprire, se vi sia stata una qualche “coincidenza” per arrecare danni economici immensi alla Cina e all’Europa, cominciando dall’Italia, unica firmataria occidentale del “Memorandum” sulla Nuova Via della Seta promossa e caldeggiata dalla Cina”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Adriano Màdaro).
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