In una nota uscita sabato scorso, 7 marzo, l’onorevole Raffaele Baratto, deputato di Forza Italia ed ex sindaco di Pederobba, è tornato sull’argomento delle banche venete.
“Dopo le truffe delle banche a risparmiatori e obbligazionisti – spiega Baratto – una legge dello Stato ha istituito nel Ministero dell’economia e delle finanze il Fondo Indennizzo Risparmiatori (Fir), chiamato ad indennizzare coloro che hanno perso migliaia e migliaia di euro a causa del comportamento “allegro” di molti istituti di credito negli scorsi anni. La domanda per avere questi rimborsi deve essere presentata entro il 18 aprile 2020, ma la legislazione in vigore ha rivelato evidenti e pesanti criticità sia dal punto di vista interpretativo che applicativo”.
“Ad oggi – si legge ancora nella nota – si contano, inoltre, ancora moltissimi risparmiatori che, pur avendo fatto richiesta da mesi, attendono il rilascio della necessaria documentazione da parte di Banca Intesa San Paolo e questa situazione aumenta la già pesante condizione di disagio economico e psicofisico di numerosissime persone. Molti risparmiatori, soprattutto veneti, sono stati lasciati soli dalle istituzioni per molto, troppo tempo”.
“Alle difficoltà interpretative e applicative della normativa sul Fir – prosegue l’onorevole Baratto – si è ora aggiunta l’emergenza da Covid-19, che ha portato alla chiusura di diversi sportelli e servizi a supporto dei risparmiatori, aggravando ulteriormente la situazione di ritardo nella compilazione e nell’invio della modulistica.”.
“Per questa ragione – conclude Baratto – con un atto di sindacato ispettivo, presentato alla Camera dei deputati, ho chiesto al ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, di adottare con urgenza ogni iniziativa finalizzata a rimuovere le gravi criticità esistenti, prorogando a giugno 2020 i termini per la presentazione della domanda di indennizzo al Fir. I risparmiatori veneti, dopo essere stati traditi da un sistema bancario che li ha presi in giro, meritano chiarezza dal Governo e tutta la comprensione possibile. Non possiamo certo loro negare il diritto al rimborso per un cavillo”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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