Emessa la custodia cautelare nei confronti di H.A., 20enne residente a Conegliano, nullafacente e con precedenti. Il giovane è stato fermato assieme a D.S., 18enne di Pieve di Soligo, anch’esso con precedenti e privo di occupazione, e a F.S., pregiudicato 20enne di origine marocchina, con regolare permesso di soggiorno, nullafacente e domiciliato a Farra di Soligo.
I tre sono responsabili del reato di rapina aggravata, lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma da taglio. Il loro arresto è stato eseguito dai Carabinieri di Sacile, con la collaborazione delle compagnie di Conegliano e Vittorio Veneto, oltre all’aiuto delle unità cinofile antidroga del nucleo dei Carabinieri di Torreglia, in provincia di Padova. Risulta indagato per gli stessi reati anche un 17enne di Pieve di Soligo, al momento in stato di libertà.
I fatti risalgono alla mattina del 27 gennaio, quando i tre giovani si sono dati appuntamento, secondo le testimonianze fornite, nelle vicinanze della stazione di Sacile con un 19enne disoccupato del luogo, per l’acquisto della sua bicicletta di un valore pari a 800 euro.
Una contrattazione, però, finita male: il 19enne è stato raggiunto da un colpo sferrato da F.S. con un coltello da cucina dalla lama lunga 15 centimetri, di proprietà di H.A.
Un colpo fortunatamente non risultato letale e attutito dal tessuto del giaccone della vittima.
La colluttazione è proseguita con pugni al volto del 19enne e minacce di morte. I quattro aggressori si sono poi dileguati, dopo avergli rubato la bicicletta e il portafoglio firmato, contenente 900 euro in contanti.
Immediata la richiesta di soccorso da parte del sacilese, che ha chiamato il 112 e si è rivolto alle cure dell’ospedale di Sacile. Per lui nessuna lesione grave e una prognosi riservata di 10 giorni.
Tuttavia, l’attività investigativa degli inquirenti ha fatto luce sull’accaduto: i giovani, in realtà, non si erano incontrati per la compravendita della bicicletta, bensì per lo scambio di circa 10 grammi di marijuana per un costo pari a 100 euro.
Tramite il sistema di messaggistica di Instagram, il 19enne aveva contattato il giovane marocchino per concordare l’acquisto di sostanze. Il gruppetto di malviventi, una volta constatata la disponibilità di denaro del sacilese, avevano messo in atto un piano criminoso dallo schema già consolidato in passato.
Ulteriori elementi probatori a conferma di ciò, sono stati rinvenuti nel corso delle perquisizioni domiciliari.
Lo scenario è stato ricostruito grazie all’ausilio dei filmati delle telecamere di videosorveglianza e di alcune testimonianze, mentre il coltello utilizzato per l’aggressione è stato rinvenuto a poche centinaia di metri dal luogo dell’appuntamento.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Compagnia dei Carabinieri di Sacile).
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