In merito alla notizia della costituzione del diritto di superficie a favore della ditta Open Fiber, per la realizzazione a San Fior della rete fibra a banda ultra-larga mediante tecnologia Ftth (Fiber to the Home), il gruppo “Vivo San Fior”, minoranza in consiglio comunale, ha voluto aggiungere qualche dettaglio sull’iter che ha portato a questa importante novità per tutti i sanfioresi.
“La giunta Martorel – spiega il consigliere di minoranza Alberto Tonon, ex assessore alla modernizzazione nel Comune di San Fior -, nei due mandati precedenti, ha fatto tutto il possibile e l’impossibile per colmare il digital divide che affliggeva il nostro Comune, stringendo diversi accordi, prima con Asco Tlc, poi con Aria Srl, infine con Telecom che aveva istallato l’Adsl a 20 mega sul 90% del territorio comunale”.
“Infine, – prosegue – dal 2016/2017, si era lavorato con Telecom per l’estensione della banda ultra-larga su tutto il territorio comunale, trattativa interrotta dal cambio al vertice di Telecom e dal blocco degli investimenti infrastrutturali sulle zone in cui non ci sarebbe stato un rientro economico”.
“A quel punto – prosegue Tonon – sono subentrate Infratel ed Open Fiber, con le quali il 5 maggio 2017 abbiamo siglato un accordo/convenzione per l’estensione della banda ultra-larga a San Fior. Progetto nel quale abbiamo sempre creduto e spinto per l’ottenimento del servizio: anche per questo San Fior era stato scelto come Comune centrale e strategico per l’istallazione degli apparati necessari per servire anche i Comuni limitrofi (Colle Umberto, Godega di Sant’Urbano, Codogné, San Vendemiano e una parte di Conegliano)”.
“Quindi questa operazione nasce dal nostro operato e non direttamente dall’attuale amministrazione – aggiunge – che per fortuna ha portato a termine l’operazione. Ma rimane la nostra perplessità sulla location scelta per l’istallazione degli apparati necessari. Infatti, come riferito in consiglio comunale, ci era stata chiesta l’area della pesa pubblica, lungo la SS13 di Pontebbana, luogo consono in quanto lungo la direttrice delle principali reti di comunicazione”.
“La nostra contrarietà nella scelta della location – conclude – è scaturita dal fatto che in via Marco Polo, luogo scelto dall’amministrazione, visto lo smantellamento del ripetitore telefonico, sarebbe stato possibile dare più spazio all’ecocentro con ulteriori servizi e tipologie di raccolta. Così facendo, però, si limitano queste possibilità per i prossimi 20 anni. Alla pesa pubblica, invece, ci sarebbero stati spazi sufficienti senza limitare parcheggi, spazi di manovra e sviluppi futuri. Auspichiamo la burocrazia non rallenti ancora l’esecuzione di questi importanti lavori”.
Anche per l’avviso emesso dal sindaco riguardante lo sfalcio delle aree verdi e delle siepi, l’opposizione ha parlato di un regolamento di polizia rurale approvato dall’amministrazione Martorel, proposta e concordata anche con le associazioni di categoria.
Quel che più interessa ai cittadini, però, è che le opere, se ritenute un vantaggio concreto per la collettività, siano portate avanti dalle amministrazioni comunali a prescindere dai gruppi politici e dai partiti: il caso di San Fior, infatti, è un esempio di questo.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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