Computo dell’indice di elasticità aziendale

● L’attuale congiuntura, caratterizzata da inflazione e aumenti dei costi delle materie prime, impone alle imprese una rivisitazione degli obiettivi aziendali partendo dall’analisi dei costi e delle prospettive dei ricavi.

● Alcune imprese possono avere stipulato contratti di vendita a prezzo fisso che comportano una perdita, in quanto l’aumento dei costi di acquisto delle materie prime è superiore ai ricavi contrattualizzati.

● Di questi casi deve tenere conto il bilancio 2022, mediante la rilevazione di un accantonamento al fondo per contratti onerosi, come prevedono il Codice Civile e l’Oic 31 (ad esempio, contratto di vendita stipulato a 100, quando il costo delle materie prime era pari a 90, successivamente aumentato a 110).

● Se l’impresa è nella possibilità di recedere dal contratto, dovrà contabilizzare l’eventuale penale o risarcimento del danno.

● L’analisi dei costi si traduce nell’indice di elasticità aziendale, dato dal rapporto: costi variabili/costi fissi calcolati in rapporto ai ricavi. Il rapporto esprime il comportamento e la flessibilità dell’impresa al variare dei ricavi: nei periodi di crisi oppure nel caso di flessione dei ricavi, è tanto più vantaggioso quanto più si discosta dall’unità. Inoltre, mostra il margine di sicurezza, ossia il limite entro cui si possono contrarre i ricavi senza che ciò provochi una perdita.

Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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