Il divieto di importazione di alimenti con residui di due pesticidi neonicotinoidi dannosi per le api è un primo passo importante della Commissione Europea nell’applicazione del principio di reciprocità verso Paesi terzi. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta di regolamento della Commissione europea di abbassare per le importazioni i limiti massimi di residui (LMR) di due pesticidi neonicotinoidi, il clothianidin e il thiamethoxam a causa del loro impatto ambientale globale sugli impollinatori, approvata dagli Stati Membri dell’UE.
“Queste sostanze – sottolinea la Coldiretti – non sono più autorizzate nell’UE dal 2018 a seguito delle valutazioni di rischio effettuate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che aveva appunto concluso che, “a causa delle loro proprietà intrinseche, l’esposizione all’esterno di clothianidin e thiamethoxam comporta rischi inaccettabili per le api, o che tali rischi non possono essere esclusi sulla base dei dati disponibili”. Una risposta alle richieste della Coldiretti sulla necessità di garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee, per evitare concorrenza sleale e minacce alla sicurezza dei cittadini e dell’ambiente”.
“Già da qualche anno Coldiretti Treviso ha un nuovo simbolo per rappresentare la propria filosofia per una campagna amica e sostenibile: l’ape. Per tutti noi imprenditori agricoli l’ape non è solo la miglior sentinella ambientale ma è anche un’alleata importante nel percorso virtuoso di rendere sempre più sostenibile l’ambiente in cui lavoriamo e viviamo”.
Con queste parole Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso saluta il nuovo provvedimento legislativo. Coldiretti Treviso ha dimostrato la propria vicinanza al mondo degli apicoltori ospitando la nuova sede di Apat Treviso nella sede provinciale di Coldiretti Treviso. L’APAT, organizzazione di Apicoltori nata nel ‘75 come piccola “Associazione Provinciale Apicoltori Trevigiani”, col tempo ha raccolto adesioni in tutte le Province Venete trasformandosi nell’attuale “APAT Apicoltori in Veneto” e “FAI Veneto – Federazione Apicoltori Italiani” che rappresenta circa 1.300 Apicoltori associati e un patrimonio di 25.000 alveari.
L’APAT, presieduta da Stefano Dal colle, organizza attività di divulgazione del lavoro delle api e dell’apicoltore, assicura l’assistenza tecnica, la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore: non solo Corsi specialistici come la “selezione e allevamento di api regine, di produzione della pappa reale e dei nuclei d’api” oppure “Corsi di Analisi sensoriale del Miele” ma anche Corsi di base con lezioni tecnico-pratiche in apiario.
Ogni anno, mediamente, oltre 300 occasioni d’incontro a vari livelli; con 5 sedi operative oltre alla Sede Legale e al Laboratorio Collettivo per l’estrazione e il confezionamento dei prodotti dell’alveare a SS. Angeli in via Porcù 13 di Nervesa, 10 gruppi locali e 5 apiari scuola, c’è davvero una capillare presenza nel territorio veneto.
E’ possibile contattare l’APAT utilizzando la mail apat.veneto@gmail.com
Conoscere meglio lo straordinario mondo dell’Apicoltura, l’Organizzazione e gli eventi in programma, i Corsi e le serate del mese, i piano sanitari e le opportunità di contributi per mezzi tecnici e altro, visitando il sito www.veneto.federapi.biz.
(Foto: Shutterstock).
#Qdpnews.it