San Giovanni, soprannominato “Crisostomo”, vale a dire “bocca d’oro”, fu sacerdote e dottore della Chiesa. Nato ad Antiochia tra il 344 e il 354, studiò retorica e filosofia sotto la direzione del celebre Libanio. Frequentò la cerchia di Diodoro, il futuro Vescovo di Tarso: nel gruppo di discepoli che si radunavano attorno a costui imparò a leggere le Scritture secondo il metodo antiocheno, attento alla spiegazione letterale dei testi.
Fu ordinato presbitero nel 386 dal Vescovo Flaviano, che gli fu maestro non solo di eloquenza, ma anche di carità e saldezza nella fede. Con grande zelo esortava i fedeli a radicare la propria vita di credenti nella conoscenza delle Scritture e a vivere un’intensa vita spirituale senza ritenere che essa fosse riservata soltanto ai monaci, a praticare la carità nella cura sollecita per il “sacramento del fratello”. “È un errore mostruoso credere che il monaco debba condurre una vita più perfetta, mentre gli altri potrebbero fare a meno di preoccuparsene (…) laici e monaci devono giungere a un’identica perfezione”. Nel 397 Giovanni fu chiamato a Costantinopoli quale successore del Patriarca Nettario dove si dedicò con grande zelo alla riforma della Chiesa: depose i Vescovi simoniaci, combatté l’usanza della coabitazione di preti e diaconesse, predicò contro l’accumulo delle ricchezze nelle mani di pochi e contro l’arroganza dei potenti, e destinò gran parte dei beni ecclesiastici a opere di carità.
Amato dai poveri come un padre, fu osteggiato dai potenti, che vedevano in lui una temibile minaccia per i loro privilegi. L’inimicizia nei suoi confronti crebbe con l’ascesa al potere dell’imperatrice Eudossia, che nel 403, con l’appoggio del Patriarca di Alessandria, Teofilo, indisse un processo contro Giovanni e lo fece deportare e condannare all’esilio. Il decreto di condanna fu revocato dopo poco tempo ma due mesi più tardi Giovanni fu di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui morì il 14 settembre 407.
Papa Giovanni XXIII pose il Concilio Vaticano II sotto la sua protezione.
(Foto: web).
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