Quella raccontata lunedì 27 gennaio 2020, a Tg2 Storie è l’esperienza di una piccola comunità ebraica locata ad Asolo durante l’Olocausto ma anche di molte altre in tutto il trevigiano: i cosiddetti “internamenti liberi” sono un fenomeno meno conosciuto rispetto alle grandi crudeltà di cui il Novecento è stato testimone.
Si tratta, in ogni caso, della negazione dei diritti umani, nel trevigiano tradotti spesso con limitazioni nei movimenti e nelle relazioni sociali: i circa 80 ebrei che affittavano gli appartamenti del piccolo borgo di Asolo durante il periodo dell’operazione, però, avevano costituito con la comunità asolana un rapporto speciale, tra la fiducia e la bontà d’animo.
È una storia raccontata dal padernino Vittorio Zaglia nel suo volume “Messaggi in bottiglia”, edito Mondadori, e ripreso da un servizio televisivo che ha saputo raccontare anche ai non-lettori questa storia nel preciso contesto della Giornata della Memoria.
Un racconto che ancora una volta testimonia quanto nella grande parentesi buia di quegli anni esistano barlumi di luce capaci di restare impressi per anni negli occhi dei sopravvissuti e in quelli di chi vuole ricordare per non ripetere.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Web).
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