Marco Rosellini (nella foto), artista e designer coneglianese classe ’43, è mancato lo scorso venerdì 10 gennaio, il giorno prima dell’inaugurazione della mostra che lo vede protagonista alla Galleria del Novecento a Palazzo Sarcinelli.
Un evento che ha sconvolto chi stava lavorando con il pittore nella preparazione della tanto attesa esposizione, nonostante da tempo Marco fosse in condizioni di salute precarie a causa di una malattia che lo aveva già segnato in passato e contro cui si era ritrovato nuovamente a combattere negli ultimi tempi.
Eppure, assicura la curatrice Lorena Gava, la mostra non era stata preparata dall’artista come fosse l’ultima: semplicemente, Rosellini ci teneva tantissimo a mostrare a Palazzo Sarcinelli il suo particolare percorso artistico, e aveva studiato tutto nel minimo dettaglio, con la sua consueta precisione,
Di professione designer, Rosellini si era avvicinato alla pittura nel 2013, dopo la pensione, “per il puro piacere di fare arte”.
Nelle sue opere aveva trasferito una peculiare visione che coniugava la precisione tecnica che era propria del suo mestiere con una grande cultura e un desiderio di esplorare le possibilità dell’ignoto e del surreale.
Soprattutto, nelle sue opere si riconosce un infinito amore per Venezia, la città Natale della madre che lo stesso nome dell’artista rievoca, di cui Rosellini rappresentava le molteplici nature: dalla città delle architetture storiche alla laguna dei pescatori, passando per il presente delle grandi navi.
L’artista e la curatrice avevano iniziato a pensare all’esposizione già due anni fa, poi il ritorno della malattia aveva costretto Rosellini in un letto d’ospedale, dal quale comunque continuava a monitorare la prosecuzione dei lavori. “
“Ha lasciato la planimetria con la collocazione precisa di ogni opera, era molto attento”, spiega Lorena Gava, che ripensa agli ultimi giorni dell’artista: “Giovedì abbiamo terminato l’allestimento e gli abbiamo comunicato la notizia. Ormai aveva un filo di voce e ci ha risposto con un sorriso. Pensavamo a registrare un video dell’inaugurazione per mostrarglielo in ospedale, poi la tragica notizia”.
Da parte della famiglia dell’artista non c’è stato dubbio che la mostra dovesse comunque svolgersi nei tempi e modi già stabiliti. “Abbiamo rispettato tutte le volontà di Marco”, racconta la curatrice, che spiega anche come, nonostante la commozione, lo stesso vernissage non ha voluto essere un’orazione funebre: “Era una persona ironica e intelligente, non l’avrebbe mai voluto”.
Anche il sindaco Fabio Chies, presente all’inaugurazione della mostra, ha esortato i coneglianesi ad andare a vedere la mostra, tributo ad un artista che ha contribuito in modo importante alla vitalità artistica della città.
La mostra “Alle colonne d’Ercole” rimarrà aperta fino a domenica 2 febbraio ed è visitabile dal venerdì alla domenica, con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00.
(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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