Pieve di Soligo vola verso la candidatura a capitale italiana della cultura 2021 e da Montebelluna, che ha affrontato lo stesso percorso nel 2018, arrivando tra le prime 10 città finaliste, giungono dei “consigli” per vivere al meglio l’inizio di questa avventura, condividendo emozioni e suggerimenti.
È il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, dopo l’esperienza vissuta in prima persona per promuovere la sua città, a spiegare come sia stato possibile presentare una “città impresa” come città della cultura, dando anche qualche suggerimento alla comunità pievigina.
“Se c’è un consiglio che mi permetto di dare a Pieve di Soligo – ha affermato Marzio Favero, primo cittadino di Montebelluna – sicuramente dico di non guardare alla meta finale quanto al percorso. Fin dall’inizio, avevo detto ai miei collaboratori che valeva la pena partecipare non tanto per l’obiettivo di un’eventuale vittoria che porterebbe poi, in realtà, all’ottenimento di risorse assai modeste (un milione di euro non cambia la vita a nessuno), quanto piuttosto al fatto che il percorso diventava l’elemento premiante”.
“Per arrivare a costruire una candidatura – conclude il sindaco di Montebelluna – bisogna elaborare un dossier, predisponendo un piano strategico per lo sviluppo culturale della città. Siccome noi oggi viviamo in un mondo che è segnato dall’economia delle reti e delle conoscenze, è chiaro che una città, per essere competitiva, deve lavorare nell’ambito della cultura”.
Quando si parla di cultura Pieve di Soligo sa di poter contare su personaggi illustri e su una storia importante, senza trascurare il fatto di essere il cuore del Patrimonio dell’Umanità del paesaggio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Si attendono ora i prossimi passi dell’amministrazione pievigina per una sfida dove il viaggio, come dicono da Montebelluna, sarà forse più interessante della destinazione.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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