Mentre la paura del lupo dilaga in Cansiglio tra abitanti e allevatori, un branco di cani randagi di taglia media si aggira per i faggeti della Piana: gli esemplari avvistati, grazie al monitoraggio degli hobbisti del Fototrappolaggio Treviso, sono due e potrebbero rivelarsi molto più imprevedibili della loro variante selvatica.
Il fatto che si accompagnino a vicenda – ma esiste la possibilità che il branco sia più numeroso – escluderebbe la possibilità che si tratti semplicemente di un cane domestico perso nell’assolato pomeriggio di ieri, ma ne suggerirebbe invece l’inselvatichimento di lunga data. Dalle riprese delle foto-trappole si deduce che i due cani sono di taglia medio-grande.
Affamati ma più deboli rispetto ai lupi, i randagi non sono probabilmente in grado di cacciare gli ungulati di grandi dimensioni e potrebbero turbare l’equilibrio naturale di un habitat selvaggio e incontaminato come quello del Cansiglio, tentando di aggredire altri animali domestici, greggi al pascolo o altri della propria specie.
Sul Cansiglio è chiaro in tutte e tre le amministrazioni delle province di Treviso, Belluno e Pordenone: il guinzaglio è obbligatorio. Questo per tutelare la fauna, ma anche i cani stessi che, trovandosi davanti a un lupo o un cane randagio correrebbero il rischio di venire sbranati.
Anche i tre osservatori del Fototrappolaggio Treviso, che da quasi due anni monitorano per hobby l’ecosistema naturale e il comportamento della fauna, Giuseppe Zoppé, Ezio Tormena e Andrea Zanchetta dichiarano: “Queste immagini bastino anche a confermare che può non essere sempre colpa del lupo”.
Con l’odio e la paura che vengono riposti nei confronti del lupo dopo i recenti ritrovamenti e danni a proprietà sul Cansiglio, alcuni tendono a dimenticare che in Italia il numero di aggressioni alle persone da parte di cani randagi supera di gran lunga quello dei lupi, che è per altro quasi inesistente: per quanto riguarda l’attacco dei lupi a greggi e altri animali da cortile, portando avanti eventuali operazioni di contenimento studiate a tutelare una coesistenza dei predatori nelle nostre foreste potrebbe essere possibile raggiungere un equilibrio che preveda il reinserimento della specie nelle nostre foreste.
Equilibrio che è invece improbabile con specie canine che non hanno la predisposizione, l’esperienza e la genetica per affrontare le leggi della foresta.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Fototrappolaggio Treviso).
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