“Acelum” in latino significa “luogo aguzzo”: una radice etimologica coniata in principio da Plinio il Vecchio, che nel tempo si è evoluta grazie al passaggio di grandi e piccole civiltà, ma soprattutto di personaggi illustri, e che ha dato l’odierno nome, Asolo, a uno dei borghi più belli d’Italia.
È con la conferenza stampa di questa mattina, nella sede del municipio a Palazzo Beltramini, che la rappresentazione della “Città dai cento orizzonti” annuncia alla stampa, alle autorità e alla comunità l’attivazione del cronoprogramma relativo alla candidatura a nomina di Patrimonio dell’Umanità, nella sezione relativa ai patrimoni culturali, del proprio centro storico.
Con l’approvazione nella prima giunta dell’anno 2020, inizia un percorso lungo dai cinque ai dieci anni che porterà, con il consenso favorevole dell’World Heritage Center, a un nuovo riconoscimento Unesco nell’Alta Marca Trevigiana.
Le motivazioni proposte sono diverse: secondo l’amministrazione Asolo rappresenterebbe un agglomerato archeologico d’importanza storica e culturale, formatosi con una stratificazione di culture – è stata un municipium romano, una diocesi, un fortilizio di Ezzelino da Romano e poi della Serenissima – ma anche un luogo impreziosito dal passaggio di personaggi illustri, quali Freya Stark, Eleonora Duse, Caterina Cornaro, Robert Browning, Wilma Neruda e il Canova.
Identità artistiche che quindi si sono fatte ispirare e a loro volta hanno ispirato un centro storico che ancora oggi respira un’atmosfera del tutto conservata.
È nei confronti del verbo “mantenere” che viene annunciato l’impegno prioritario del Comune: si dichiara che nel centro storico non ci saranno, così come non ci sono mai stati, interventi urbanistici che sconvolgano il centro storico, se non per ottimizzare la mobilità, il commercio e l’offerta di servizi legati all’artigianato e al territorio.
A tutelare l’integrità di questa promessa e preparare l’eventuale dossier di candidatura sarà un comitato scientifico paesaggistico, i cui componenti saranno definiti nelle fasi successive del progetto.
Nonostante tra le pagine del protocollo a fare da protagonista sarà il borgo della città, il sindaco di Asolo Mauro Migliorini evidenzia nel suo discorso la volontà di fare questo passo anche per quei territori che stanno ai piedi della collina, per quelle tradizioni, quei prodotti e quelle persone che hanno costruito Asolo a partire dal basso.
“Questa missione non sostituisce né si contrappone” dichiara tuttavia il sindaco Migliorini “ad un impegno sottoscritto qualche anno fa come Ipa Terre di Asolo e Monte Grappa, assieme ad altri venti comuni e con il supporto di ben tre province, verso la richiesta di attribuzione del MaB, il quale rimane un parallelo tentativo di valorizzare tutta una regione più che un unico territorio”.
Davanti alle autorità hanno parlato anche il vicesindaco Franco Della Rosa, che ha rimarcato “Ci sono personaggi che hanno portato in Asolo la propria capacità di realizzarsi”.
L’assessore al turismo, alla cultura e allo sport, Gerardo Pessetto commenta: “I vantaggi sono indubbiamente quello di un aumento dell’attenzione da parte dei visitatori ma anche e soprattutto una serie di operazioni legate alla salvaguardia del paesaggio”.
Orgoglioso nell’evidenziare le evidenti possibilità della candidatura, anche il presidente dei Borghi più belli d’Italia Fiorello Primi: “Potremmo dire che Asolo è uno dei borghi più belli tra i borghi più belli d’Italia”.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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