L‘INVERNO è arrivato ed è bene che le nostre caldaie funzionino efficacemente per affrontare la stagione più fredda dell’anno. Sappiamo esattamente quali sono le pratiche per gestire in modo corretto la caldaia? Di seguito elenchiamo 10 buone azioni che aiutano i nostri impianti a durare a lungo ed essere più efficienti.
1) Manutenzione periodica degli impianti
È la regola più importante che permette di evitare sanzioni e mantenere in salute la nostra caldaia che, se regolata bene, consuma e inquina meno.
Per questo motivo è importante verificare sul libretto di manutenzione la periodicità consigliata per i lavori di check-up. Solitamente per questo tipo di controlli il costo varia da € 60,00 a € 80,00, senza contare eventuali pezzi di ricambio.
2) Installare le valvole termostatiche
Permettono l’erogazione del calore che serve, quando serve e dove serve. Questi dispositivi vanno installati su ogni termosifone e consentono di mantenere la temperatura impostata evitando sprechi di calore.
3) Schermare le finestre di notte
Può essere una pratica in uso ai più, ma è meglio ricordare che chiudendo le persiane o abbassando le tapparelle nelle ore notturne si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
4) Usare i cronotermostati
Tali dispositivi elettronici aiutano a risparmiare energia perché consentono di regolare il tempo di accensione dell’impianto solo quando è necessario.
5) Controllare la temperatura dell’ambiente
Le abitazioni con una temperatura troppo elevata possono causare danni anche alla salute.
La normativa consente una temperatura di 20-22°, ma 19° sono già sufficienti a garantire il comfort necessario.
6) Togliere gli ostacoli dai termosifoni
È una pratica sbagliata mettere mobili, tende o divani davanti ai termosifoni.
Lo è anche quella di usare i radiatori come asciuga biancheria: queste cattive abitudini sprecano calore e innalzano i consumi.
7) Attenzione alle ore di accensione
Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche italiane (vedi tabella di seguito). Gli impianti dotati di cronotermostati e valvole termostatiche, possono rimanere accesi anche 24 ore su 24.
8) Installare pannelli riflettenti
Se l’edificio non è isolato nel modo adeguato il calore rischia di disperdersi. Ecco perché posizionare questi pannelli (solitamente fatti di polietilene espanso e alluminio) dietro al calorifero, permette di spingere il calore verso l’interno della casa.
9) Cambiare la caldaia
Se la caldaia è di quelle tradizionali, conviene pensare di cambiarla con una a condensazione, la quale recupera i fumi di combustione e permette di risparmiare.
Se l’impianto è vecchio è utile valutare il rinnovo dell’intero sistema con nuove caldaie a biomasse, con pompe di calore o con impianti integrati dove l’acqua è scaldata da un impianto solare-termico e da una pompa di calore alimentata dall’impianto fotovoltaico.
Per tutti questi interventi è attiva la detrazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica.
10) Controllare tutta la casa
Un aspetto da non trascurare è proprio quello di fare un check-up completo della propria casa per verificare l’isolamento termico complessivo. Se una casa è vecchia, conviene valutare un intervento per isolare le pareti e sostituire i serramenti.
In questo modo si possono ridurre i consumi fino al 20% e si può usufruire, anche in questo caso, della detrazione fiscale sui costi.
I termini di legge
Il tempo massimo di accensione del riscaldamento giornaliero varia per ognuna delle 6 aree climatiche italiane. Importante è sapere che ogni comune italiano appartiene ad una delle 6 aree climatiche indipendentemente dalla Regione di appartenenza.
Per conoscere l’esatta collocazione del proprio Comune, consultare l’allegato A del D.p.r. (Decreto del Presidente della Repubblica) 412-93 che indica per ogni Comune d’Italia la zona climatica di appartenenza.
Autore: Alessandro Ponzoni