Due corpi privi di sensi e la casa piena di fumo: è stata una scena drammatica quella che si sono trovati davanti agli occhi i soccorritori che questa mattina sono intervenuti in via Salce a Belluno. Il bilancio è pesantissimo: il medico odontoiatra Gianbattista Arrigoni, classe 1929, storico punto di riferimento del volontariato bellunese, è deceduto mentre la moglie, di due anni più giovane, è ricoverata in gravi condizioni nella camera iperbarica dell’ospedale di Mestre. Morto anche il cagnolino della coppia.
A dare l’allarme è stato, questa mattina, un vicino di casa: molto probabilmente la morte dell’uomo e quella dell’animale sono dovute al monossido di carbonio. I residui carboniosi si sono sviluppati all’interno delle stanze in seguito a un principio d’incendio quasi certamente causato da un fulmine. Arrigoni, dopo la caduta del fulmine, si sarebbe recato in una stanza dove era presente la centralina elettrica, ma a causa del fumo inalato è deceduto.
La moglie invece era in cucina e, sempre a causa del fumo, ha perso i sensi ed è caduta a terra.
Tempestivo l’arrivo in via Salce dei Vigili del fuoco e dei sanitari del Suem, che hanno prestato le prime cure alla donna la quale è stata successivamente ricoverata.
Troppo invece il fumo inalato dall’uomo, per il quale ogni tentativo di rianimazione si è dimostrato vano. Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati dalle istituzioni, in primis il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin e il presidente della Provincia Roberto Padrin. Il Csv Belluno Treviso, uno dei cinque centri di servizio per il volontariato in Veneto, ha ricordato che Arrigoni “con la sua guida per venticinque anni del Comitato d’intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia, e in seguito del Csv, ha sostenuto e dato impulso alla crescita del volontariato bellunese, merito sempre riconosciuto dall’opinione pubblica e dalle istituzioni”.
(Foto: Csv Belluno e Vigili del fuoco).
#Qdpnews.it