Venerdì 29 luglio si è svolto il consiglio comunale di Vittorio Veneto, nel corso del quale hanno tenuto banco in particolare due temi che hanno acceso i riflettori su Serravalle: la sistemazione (e quindi la fruibilità) di Via Francesco Da Milano e le linee guida per evitare i gravi disagi che si sarebbero venuti a creare domenica 10 luglio con la chiusura al traffico del centro storico.
Assente il presidente Paolo Santantonio, la seduta è stata presieduta dal consigliere comunale ed europarlamentare Gianantonio Da Re e iniziata con un minuto di silenzio per la tragica morte della piccola Mariia, avvenuta mercoledì 27 luglio nelle acque di Santa Maria a Revine Lago.
E’ stata poi affrontata l’interrogazione del consigliere comunale di Rinascita Civica Mirella Balliana che chiedeva lumi sulla sistemazione “del tratto sud di via Francesco da Milano”.
Un passaggio molto frequentato che però ad oggi è fortemente deteriorato, con tratti del fondo cementizio completamente rotti e buche profonde anche 5 – 6 centimetri. Inoltre i faretti lungo il percorso sono spenti e gli alberi messi a dimora da pochi mesi nel tratto nord, presentano segni di sofferenza a causa della prolungata siccità.
Il sindaco Antonio Miatto ha risposto affermando che “quel percorso gradevole e apprezzato ha avuto delle vicissitudini molti anni fa, perché non ci si capiva bene con la Sovrintendenza su quello che si poteva e non si poteva fare. La vediamo anche noi la situazione di quella strada, ma i tempi non so dirli. L’amministrazione ha deciso di metterci mano e in data 24 giugno di quest’anno abbiamo mandato una missiva ai proprietari, abbiamo dato loro dei tempi per le risposte e in base ad esse potremmo capire come e quando intervenire. Sono d’accordo con lei sul fatto che i lavori vanno assolutamente eseguiti”.
All’ordine del giorno c’era anche la mozione (bocciata dalla maggioranza compatta) del consigliere Alessandro De Bastiani (Rinascita civica) sulle “linee guida per evitare i gravi disagi venutesi a creare in occasione della pedonalizzazione di Serravalle di domenica 10 luglio”.
Durante quella giornata, infatti, il centro storico serravallese, in occasione di una manifestazione podistica è stato chiuso al traffico creando così gravi disagi ai cittadini e commercianti della zona. De Bastiani ha quindi chiesto alla Giunta di “mettere a conoscenza il Consiglio del suo progetto per la pedonalizzazione di Serravalle e condividere quest’ultimo con tutti coloro che ne verranno consequenzialmente coinvolti, come i commercianti del luogo”.
Tale argomento ha acceso una discussione che ha coinvolto numerosi consiglieri presenti.
“La chiusura è avvenuta solo su via Martiri della Libertà – ha precisato Gianni Rasera della Lega -. Vedo che si parla di coinvolgere i cittadini, i commercianti e le associazioni di categoria ma riunioni di questo tipo ne abbiamo fatte varie, una anche giovedì. Quel giorno probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa, Serravalle era deserta. Noi vediamo via Martiri come la nostra “bomboniera della domenica”, mentre il sabato sera può essere chiusa al traffico durante gli eventi, dopo la chiusura dei negozi”.
“Sulla pedonalizzazione devono essere definite delle regole – ha suggerito Giulio De Antoni della lista Dus Sindaco – perché anche le associazioni che organizzano le manifestazioni spesso si trovano in difficoltà rispetto all’esigenza che hanno di chiudere una strada. Bisogna prevedere quelle che sono le chiusure normali, come le domeniche, e in occasione delle manifestazioni, prevedendo le modalità per permettere ai residenti della zona di uscire in auto. Ci deve inoltre essere lo spazio per i locali, bisogna coinvolgere di più gli operatori che sono sul posto. Aggiungo anche che la comunicazione della pedonalizzazione deve essere standardizzata, evitando che i messaggi vengano interpretati in maniera distorta. Bisogna programmare e darsi delle regole condivise”.
“A un certo momento ci vuole uno scatto di coraggio – è intervenuto l’ex candidato sindaco Marco Dus – sapendo che alle volte si rischia di scontentare qualcuno. Bisogna identificare un momento standardizzato in cui si decida che il traffico veicolare a Serravalle deve essere interrotto: solo così le persone si abitueranno a raggiungere Serravalle anche senza l’automobile”.
“Quando si organizza una pedonalizzazione ci sono da tenere in considerazione molti aspetti – ha aggiunto Mirella Balliana – tra cui l’urbanistico, il viario, il patrimonio storico culturale e il sociale legato al tessuto residenziale ed economico del quartiere. Posto l’obiettivo (condivisibile) di chiudere alcune domeniche, bisogna fare uno studio e una programmazione dettagliata, riempiendo con dei contenuti il centro di Serravalle, che è bello ma non tenuto bene (si veda la pavimentazione di via Martiri). Va curato di più, anche rinforzando la segnaletica turistica”.
“A me sembra che quel giorno Serravalle fosse chiusa anche oltre via Martiri, comunque il motivo di questa nuova interrogazione è riaffermare che state governando alla giornata, “à la carte” – l’affondo di De Bastiani -, senza un programma, pensare alle conseguenze e a come superare probabili problemi che la chiusura comporta. Chiudere Serravalle è un bellissimo sogno che non so se sia possibile, ho qualche dubbio. Bisogna provare a farlo con uno studio, inserendo dei contenuti di un certo livello”.
“La decisione di chiudere Serravalle al traffico il 10 luglio non era nei nostri programmi, è maturata assieme alla nostra Polizia locale – ha affermato il vicesindaco con deleghe a commercio, sport e tempo libero Gianluca Posocco – per ragioni di sicurezza. Sono consapevole che abbia causato dei disagi, ma quel giorno si svolgevano più manifestazioni in città e quindi era opportuno chiudere perché era difficile gestire tutto. Noi amministratori siamo andati nel 2020 ad incontrare i commercianti per discutere sulle chiusure, e abbiamo programmato una prova per il sabato sera e la domenica, che era saltata per il Covid. Avevamo organizzato altre serate successivamente, ma sono saltate anche queste per il Covid e, in corsa, abbiamo dovuto riprogrammare tutto. Ora ci stiamo muovendo per organizzare i prossimi eventi”.
“Ora – conclude – la domanda è: cosa vogliamo fare con Serravalle? Sono d’accordo con il discorso di Dus sul provare a vedere come la popolazione reagisce individuando una giornata. Giovedì però i commercianti ci hanno fatto sapere che sono contrari a questo, perché prima bisogna organizzare il contenuto e poi chiudere Serravalle“.
“Serravalle è un gioiello e va riempito di contenuti adeguati – è intervenuta l’assessore alla cultura Antonella Uliana -. Stiamo già lavorando molto in questa direzione. La programmazione culturale parte con largo anticipo e vede un teatro (Da Ponte ndr) che lavora giorno e notte, il museo aperto un giorno in più alla settimana ed eventi al suo interno realizzati dai nostri commercianti. I turisti ci sono, visitano la città e se ne vanno soddisfatti”.
È stato inoltre portato alla luce il problema del parcheggio di Porta Cadore. Un luogo in cui la sosta è passata, qualche mese fa, da libera a regolamentata con disco orario da 120 minuti. Questo fatto ha portato alcuni cittadini ed esercizi commerciali a promuovere una petizione chiedendosi se fosse la soluzione migliore.
“É stata cambiata la sosta ed ha creato un disagio per molti – ha detto Dus -. Un parcheggio libero da sempre che ora è a disco orario di soli 120 minuti. Una scelta che ha sollevato dei malumori e anche secondo me è errata. Aveva più senso mettere il parcheggio a pagamento, così avrei potuto lasciare lì l’auto quanto tempo volevo. Cosa abbiamo ottenuto? Che un turista che arriva e parcheggia la macchina lì, oggi, deve andare ogni due ore a cambiare il disco orario. Se, al contrario, fosse stato a pagamento, poteva lasciare l’auto e visitare Serravalle tranquillamente”.
“A nord di questa città ci si deve sempre lamentare di tutto? Vi siete preoccupati (voi che sostenevate la giunta Tonon ndr) quando avete messo nel parcheggio della chiesa San Giacomo il disco orario di 120 minuti? No – è intervenuto il leghista sangiacomese Maurizio Gomiero – . Tanta gente si lamenta perché non si accorge che c’è il disco orario (c’è chi ha preso delle multe) e la stessa cosa capiterà a Porta Cadore. Bisogna, tramite un metodo di comunicazione, far capire alla gente che ci sono altri posti dove poter parcheggiare. Ogni volta che un’amministrazione farà qualcosa, troverà qualcuno a cui non andrà bene”.
“Il problema, in città, è trovare i parcheggi scambiatori – ha osservato il leghista Mario Rosset – a San Giacomo c’è quello vicino alle Poste, ma la gente non lo usa e va a parcheggiare in piazza, magari rischiando di prendere la multa. Bisogna cambiare la mentalità delle persone”.
“Sono arrivate molte richieste da parte dei commercianti – ha chiuso il cerchio il sindaco Antonio Miatto – perché quello di Porta Cadore era diventato un parcheggio di scambio. La richiesta è stata univoca: bisognava fare qualcosa. Adesso vedremo se sarà logico lasciare mezza piazza con il disco orario e mezza senza. Il quartiere stesso per primo mi aveva evidenziato il fatto che non si poteva lasciare il parcheggio libero. Cercheremo di dosare la cosa, dato che non va bene a tutti”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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