Valdobbiadene, lupo sbrana un asino a Pianezze. Piccolin: “Necessario censirli e individuare una soluzione”

Ormai non ci sono più dubbi: il lupo si aggira anche nei boschi del territorio di Valdobbiadene e a riprova di ciò c’è una carcassa di asino che è stato vittima di un attacco da parte del canide.

Il luogo di ritrovamento di quello che resta dell’asino, di proprietà di Fabio Piccolin, imprenditore e presidente della Coldiretti di Valdobbiadene, è la zona di Pianezze, al di sotto del monte Cesen.

Diversi gli avvistamenti di lupi in questi ultimi mesi: dalla coppia di lupi sul Monte Grappa alla coppia che si aggirava in Cansiglio fino ad arrivare all’esemplare autore della macabra scoperta da parte del signor Piccolin.

“L’ultimo attacco registrato – ha affermato Fabio Piccolin – ha riguardato un asino di mia proprietà al quale eravamo molto affezionati, visto che stava con noi da circa 20 anni. Il fatto risale alla notte dello scorso martedì 26 novembre e mi sono accorto di tutto la mattina del mercoledì. Nel pomeriggio della stessa giornata siamo saliti con gli uomini della Forestale che, considerando i morsi, le impronte sul fango e i resti del mio animale, mi ha confermato che si trattasse proprio dell’attacco di un lupo”.

“Abbiamo montato le fototrappole per quattro giorni – prosegue il presidente della Coldiretti di Valdobbiadene – ma il lupo non è ritornato sul posto, comportamento tipico di questo animale. Bisogna pensare a una soluzione perché da 3-4 anni il lupo si aggira anche nelle nostre montagne. A marzo avevo perso un altro asino a Pianezze, anche se non ho voluto rendere troppo pubblica la cosa, e a maggio un altro asino è stato attaccato a Posa Puner”.

“Se il lupo è da solo – conclude Piccolin -, come nel caso di Valdobbiadene, ha più difficoltà ad attaccare la fauna selvatica e allora ripiega sui nostri animali, sicuramente più vulnerabili e indifesi. Visti gli ultimi avvistamenti, non si può negare che il problema ci sia. Ora serve prima di tutto un censimento e poi andrebbe individuata una soluzione, altrimenti per noi allevatori è troppo rischioso portare gli animali in montagna e saremo costretti valutare tutti i costi e i benefici di una scelta in tal senso”.

L’invito della Coldiretti valdobbiadenese, anche in virtù di situazioni come queste, è quello di sostenere chi subisce danni simili acquistando prodotti locali tra latticini e salumi nostrani, considerando le vicine festività natalizie.

Lo scorso 7 novembre, inoltre, la Coldiretti è andata a manifestare a Montecitorio proprio per accendere i riflettori sui problemi causati agli allevatori dagli animali selvatici.

“Noi gli animali li teniamo in alpeggio per pascolare i prati con difficoltà – ha aggiunto Fabio Piccolin – Caricare le malghe e le stalle serve anche a tener pulito e coltivato il territorio montano”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Fabio Piccolin).
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