Al secolo Giovanni Fidanza, nacque a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218. Da bambino fu guarito da san Francesco, che avrebbe esclamato: “Oh bona ventura”. Gli rimase per nome ed egli fu davvero una “buona ventura” per la Chiesa.
Studiò a Parigi, e durante il suo soggiorno in Francia entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Insegnò teologia all’università di Parigi e formò intorno a sé una scuola molto nota e qualificata. Nel 1257 venne eletto generale dell’Ordine francescano, carica che mantenne per diciassette anni con impegno al punto da essere definito secondo fondatore dell’Ordine.
Scrisse numerose opere di carattere teologico e mistico. Importante fu la “Legenda maior”, biografia ufficiale di San Francesco, a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco.
Fu nominato vescovo di Albano e cardinale. Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione il 15 luglio 1274.
Il 14 marzo 1490, a seguito della ricognizione del corpo del santo a Lione, venne estratto il braccio destro che l’anno seguente fu trasferito a Bagnoregio.
Oggi il “santo braccio”, rimasta l’unica reliquia al mondo di san Bonaventura dopo la profanazione del suo sepolcro e la dispersione dei suoi resti eseguita dagli Ugonotti nel 1562, si trova sempre a Bagnoregio nella concattedrale di San Nicola.
(Foto: wikipedia).
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