Viaggio al centro… del presepe artistico di Valdobbiadene, dove da 10 anni nasce la magia della Natività

A Greccio, in provincia di Rieti, nel XIII secolo, di ritorno dalla Palestina e da Betlemme in particolare, San Francesco d’Assisi rievocò la Natività in un luogo che sembrava tanto simile alla terra santa.

“Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l’asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l’umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme”.

Tommaso da Celano, cronista della vita del Poverello, racconta così la nascita del primo presepe della storia. E in qualche modo fornisce le istruzioni per la riproduzione di una tradizione popolare che nei secoli si è diffusa in tutto il mondo.

Non ne è esclusa Valdobbiadene, dove le festività del 2019 sanciranno il decimo anniversario del presepe artistico della cittadina. Una fedele riproduzione delle frazioni e delle borgate del paese, quasi a formare una Valdobbiadene in miniatura in un paesaggio riconosciuto Patrimonio dell’umanità.


L’artefice è Maurizio Ruggiero, insegnante salernitano di Minori e residente a Valdobbiadene, che con l’aiuto di qualche amico e collaboratore riproduce da dieci anni la Natività coniugando in un abbraccio di “fede” il paesaggio delle colline d’Alta Marca a quello della Costa d’Amalfi.

Il Quotidiano del Piave lo ha raggiunto tra le stanze del suo appartamento di Valdobbiadene, tra pennelli, colore e polistirolo, dove nasce la magia.

Il primo presepe a Valdobbiadene – racconta Ruggiero – l’ho realizzato dieci anni fa all’Istituto Giuseppe Verdi, dove ho avuto il piacere di insegnare. Poi è passato in piazza Guglielmo Marconi nei locali dell’ex farmacia comunale e in via Roma nell’ex farmacia Zucchetto, fino alla sede attuale di Villa de Cedri ormai da quattro anni”.

“La passione per l’arte della Natività – prosegue il professore – l’ho ereditata dal nonno materno, Gerardo Antonio Buonocore, e dalla tradizione campana della mia terra d’origine. Basta pensare a San Gregorio Armeno, una strada multicolore dove rivive per tutto l’anno la magia del Natale”.

“Qui fa piacere vedere negli anni – sottolinea Maurizio Ruggiero – i tanti bambini che continuano a emozionarsi davanti al presepe. La particolarità del presepe di Valdobbiadene è quella di riprodurre la poesia di questi luoghi fatti di case in pietra, di muri che respirano storie di persone vissute.

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“Il lavoro è tanto – conclude il professor Ruggiero – ma la passione mi spinge a farlo ormai da dieci anni. La progettazione comincia a settembre, segue il montaggio e la definizione del tema: quest’anno sarà legato alle voci di un tempo, dall’osteria agli zattieri del Piave, dalle lavandaie alle storie racontate dai nostri nonni”.

Un richiamo alle nuove generazioni e un invito a guardare alle cose belle di un tempo per vivere un presente illuminato dalla Natività.

(Fonte: Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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