Santi, beati e ricorrenze di oggi lunedì, 4 luglio: Santa Elisabetta del Portogallo

Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, all’età di otto anni cominciò a recitare l’Ufficio divino e così fece per tutta la vita. Come principessa ella aveva tutta la possibilità di seguire la moda, ma non volle farlo, privandosi anche dei giochi e piaceri leciti. A soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna.

Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato.

Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un’esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625.

Beato Pier Giorgio Frassati

“Era un giovane di una gioia trascinante, una gioia che superava anche tante difficoltà della sua vita. Diceva di voler ripagare l’amore di Gesù che riceveva nella Comunione visitando e aiutando i poveri”.

Con queste parole Papa Francesco descrive nell’Esortazione apostolica “Christus vivit” la figura del beato Pier Giorgio Frassati che la Chiesa ricorda oggi. La sua è la storia di un giovane che ha dedicato la vita agli studi, alla pietà, alle attività apostoliche e sociali, sportive e di carità. È un luminoso esempio, per la gioventù, di un cristianesimo autentico.

Nasce a Torino il 6 aprile del 1901 in una famiglia ricca e borghese: il padre, Alfredo, fonda e dirige il quotidiano “La Stampa”. Si iscrive all’Istituto sociale dei padri gesuiti, dove trova un vero trampolino di lancio per una piena formazione umana e spirituale. Pier Giorgio è un giovane che ama la poesia e le scalate in montagna. Spesso raggiunge a piedi il Santuario della Madonna di Oropa e, al ritorno, recita il Rosario e canta le Litanie. Soccorre tutti i poveri che bussano alla porta della sua casa. Per questo suo impegno caritatevole riceve l’appellativo di “apostolo dei poveri. 28 maggio 1922: è il giorno in cui riceve l’abito di terziario domenicano nella chiesa torinese di San Domenico.

Nel 1925 è colpito da una poliomielite fulminante. Muore il 4 luglio del 1925 e il giorno del funerale l’intera città gli rende omaggio. Viene dichiarato beato il 20 maggio del 1990 da San Giovanni Paolo II che lo definisce “l’uomo delle Beatitudini”.

(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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