Ha trascorso l’ultimo lustro della sua vita a Conegliano, nell’infermeria dei Frati cappuccini che sorge accanto all’ospedale civile, padre Flavio Roberto Carraro, già ministro generale dei Frati Minori e vescovo di Verona, morto venerdì sera a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni in seguito a una polmonite che lo aveva colpito. Aveva 90 anni, e dal 2017 viveva nella città del Cima insieme ai suoi confratelli.
Nato a Sandon di Fossò (Venezia) il 3 febbraio 1932, emise la prima professione nell’ordine dei Frati Minori cappuccini 17 anni dopo. Nel 1953 arrivò la professione perpetua.
Tra gli incarichi ricoperti da padre Carraro spiccano quelli di ministro generale dell’ordine dei Frati Minori cappuccini, dal 1982 al 1994, e di vescovo prima della diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro dal 1996 al 1998, e quindi della diocesi di Verona dal 1998 al 2007, quando lasciò l’incarico per raggiunti limiti di età. Il suo successore alla guida della diocesi di San Zeno fu monsignor Giuseppe Zenti, in precedenza vescovo di Vittorio Veneto, la cui ordinazione episcopale avvenne proprio per le mani di padre Carraro nel 2004 nella città scaligera.
Da vescovo emerito, padre Carraro si ritirò dapprima nel convento dei cappuccini a Thiene (Vicenza), e poi, nel 2017, nell’infermeria coneglianese, dove è rimasto fino alla morte.
“Con la sua affabilità, i suoi modi delicati e paterni, aveva conquistato tutti – lo ricorda il settimanale diocesano scaligero, “Verona Fedele” -. Pur essendo vescovo, aveva chiesto di essere chiamato padre e di continuare a indossare il saio”. Anche diversi fedeli del nostro territorio serbano di padre Carraro un ricordo grato, sottolineandone in particolare l’umiltà e la disponibilità al dialogo.
I funerali del vescovo emerito Flavio Roberto Carraro saranno celebrati martedì alle 9.30 nella cattedrale di Verona.
(Foto: Facebook).
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