Conegliano, i genitori del Galilei appoggiano la protesta dei presidi per la sicurezza degli edifici scolastici

Lo scorso 30 ottobre un migliaio di dirigenti scolastici da tutta Italia si è riunito a Roma davanti alla sede del Miur per protestare contro lo stato di sicurezza precario in cui versano molti istituti scolastici e per portare l’attenzione sui ritardi che si registrano negli interventi di adeguamento delle strutture di competenza degli enti locali.

Tra di loro anche Salvatore Amato, preside dell’Itis Galilei di Conegliano, istituto già al centro di polemiche sui tempi dei lavori di ristrutturazione (qui l’articolo).

Le motivazioni dei presidi sono state portate al consiglio di istituto del Galilei, che ha pienamente appoggiato la protesta, come spiega la rappresentante dei genitori Marzia De Giusti: “Noi genitori ci sentiamo di appoggiare questa protesta poiché le conseguenze dirette di questi continui ritardi agli interventi strutturali vanno a minare pesantemente sulla sicurezza dei nostri ragazzi e contestualmente sul loro diritto all’istruzione”.

Secondo l’ultimo cronoprogramma della Provincia la ristrutturazione del Galilei si protrarrà almeno fino al 2021 e, con i lavori attualmente in corso, i genitori degli studenti ci tengono a tenere viva l’attenzione su questo problema: “Siamo pronti ad appoggiare qualsiasi azione che si prefigga lo scopo di migliorare il contesto scolastico. Sicurezza e diritto all’istruzione possono e devono coesistere in una visione di paese che vede i nostri figli i giovani adulti di domani” ha concluso la De Giusti.

I presidi riuniti a Roma hanno voluto portare all’attenzione dei rappresentanti del Governo, e del Ministero dell’Istruzione in particolare, una criticità presente nell’attuale legislazione, che sarebbe una delle cause principali dei ritardi nelle ristrutturazione degli edifici scolastici pubblici.

Il decreto legislativo 81 del 2008, infatti, ha riordinato le norme in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro e ha assegnato la responsabilità del mantenimento in sicurezza delle strutture al datore di lavoro e, nel caso specifico degli istituti scolastici pubblici, questo significa che il responsabile è il dirigente scolastico e non il proprietario dell’edificio, ovvero l’ente locale.

Da qui la richiesta avanzata dalla protesta, ovvero la modifica del decreto per responsabilizzare l’ente locale in materia di sicurezza delle strutture, lasciando alla dirigenza scolastica solo la responsabilità organizzativa e gestionale, “unico modo”, come spiegano i presidi, “per ridurre i tempi di intervento”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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