Consegnata la medaglia d’onore ai familiari di Giuseppe Cosentino: visse il dramma della deportazione nella seconda Guerra mondiale

Si è svolta ieri in Municipio a Montebelluna la consegna delle Medaglie d’onore agli insigniti in occasione della Giornata della Memoria per ricordare il signor Giuseppe Cosentino che ha vissuto il dramma della deportazione e il dolore della guerra.

La celebrazione, che solitamente si svolge nella sede della Prefettura a Treviso, quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, si è svolta in Comune e ha visto la consegna del riconoscimento alla figlia Giuseppina e ad alcuni familiari del signor Giuseppe.

Nato nel 1924 a Petrizzi, in provincia di Catanzaro, giovanissimo mentre ancora frequentava la scuola magistrale, viene chiamato alle armi e destinato a Trieste dove il 29 agosto del 1943 viene arruolato nella Caserma di Banne (TS) nel Reggimento V Genio Telegrafisti di Trieste.

Dopo pochi giorni, l’8 settembre 1943 la caserma viene accerchiata, Giuseppe cerca di scappare ma viene fermato a Roma, è catturato a Roma e internato nel campo di concentramento Wistritz – M. Stammlager IV C in Repubblica Ceca – a nord della città di Tepliz, oggi Teplice – dove rimane fino all’8 maggio 1945.

Nel corso della prigionia è destinato a varie mansioni, dalla gestione del carbone – lavoro pesantissimo per lui giovanissimo – al lavoro in un’ex fabbrica di ceramica convertita in armeria, a lavoro in campagna nella fattoria di un colonello ceco: esperienza che lo salverà perché, grazie alla solidarietà dei proprietari, spesso gli veniva donato cibo che non fossero le solite patate proposte nel campo di sterminio.

Viene liberato dall’Armata Rossa nel maggio 1945 ma arriverà a casa in Calabria solo a luglio dopo aver attraversato – con un carretto fornito dai russi – Praga, l’Austria e tutta l’Italia.

Irriconoscibile, viene accolto dalla famiglia e riprende e completa gli studi diventando insegnante. Per tutta la vita insegnerà alle scuole elementari del paese, crescendo generazioni di studenti.

Sposa Raffaella Celia da cui ha quattro figli: Raffaele, Fernanda, Giuseppina e Vittoria. Muore nel 1988. E’ anche Maestro decorato con Medaglia di bronzo e Croce al merito di guerra.

Ha commentato il sindaco Adalberto Bordin, presente alla cerimonia assieme all’assessore Maria Bortoletto e al consigliere Daniele Pincin: “C’è una grande assonanza tra la vita di Giuseppe Cosentino e quella di mio nonno, nato nel 1922: entrambi hanno vissuto un’esperienza molto simile durante la seconda Guerra mondiale. E’ stato un momento ricco di emozione, non solo per aver consegnato la medaglia d’onore alla figlia Giuseppina ma perché ha fatto risvegliare ricordi e racconti. E’ sempre una situazione toccante, quella di ricordare le sofferenze patite da quei tantissimi uomini che, senza colpa, sono stati catturati, deportati e sottoposti, nelle migliori delle ipotesi, ai lavori forzati”.

(Fonte e foto: Comune di Montebelluna).
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