A pochi giorni dal convegno che si è svolto domenica scorsa 20 ottobre al teatro Careni di Pieve di Soligo, dal titolo “Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: prospettive per il territorio”, conclusosi con la storica firma sull’intesa per il nuovo disciplinare urbanistico tra la Regione Veneto e i 29 sindaci dei Comuni dell’intera area interessata a Patrimonio dell’Umanità, cominciano a muoversi le acque.
Ad uscire allo scoperto con quello che in gergo calcistico sarebbe un perfetto contropiede è il sindaco di Follina Mario Collet. Già lo scorso 27 settembre, il primo cittadino di Follina ha preso carta e penna e ha scritto al governatore del Veneto Luca Zaia in questi termini “Come tu sai lo storico Palazzo Barberis a Follina, acquistato al patrimonio comunale, è in fase di ristrutturazione e a breve verranno eseguiti i lavori per la messa in sicurezza. Penso che a lavori ultimati l’edificio potrà essere disponibile ad ospitare la prestigiosa sede Unesco” .
Questo è soltanto uno dei passaggi della missiva, ma sicuramente il più significativo. Sicuramente Palazzo Barberis non sarà l’unica candidatura, ma sul fatto che ne abbia i requisiti Collet non ha dubbi “ Si tratta di un palazzo di pregio storico che si trova a Follina, uno dei Borghi più Belli d’Italia, al centro della core zone Unesco, vicino all’abbazia cistercense di Santa Maria – afferma Collet che poi aggiunge – da quando è cominciata a girare la voce sono letteralmente sommerso da telefonante non solo di privati cittadini ma anche da rappresentanti di associazioni e da attori istituzionale che plaudono all’idea”.
La corsa a “sede Unesco” è dunque partita ed ora le altre sedi papabili sanno che Follina vuole esserci e ci crede.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it