Investono un capriolo nella notte e restano con l’animale ferito per ore: “Nessuno ci ha saputo dire con precisione cosa fare”

Qualche settimana fa, in una strada secondaria tra Asolo e Fonte, due giovani stavano viaggiando in auto di ritorno da una serata quando, all’improvviso, un capriolo maschio è balzato giù da una scarpata erbosa sulla sinistra ed è piombato contro l’auto, urtando, se pur per poco, la parte anteriore del veicolo. Stando alle testimonianze, l’animale è stato sbalzato dall’urto anche contro un muretto a margine della carreggiata, per via della velocità della sua rincorsa.

Accasciatosi a terra, ancora vivo ma in mezzo alla strada, l’animale aveva – molto probabilmente – un arto spezzato. “Siamo stati con il capriolo in sofferenza per oltre tre ore, abbiamo ricevuto aiuto dai soccorsi, ma nessuno ha saputo darci delle indicazioni precise su che cosa fare di lui. Ci chiediamo se esista un protocollo universale da seguire in questi casi” ha affermato il conducente.

Una testimonianza, questa, che si unisce alle tante altre relative agli investimenti di animali selvatici dopo il tramonto: in particolare, la zona Pedemontana sulla Destra Piave, nella zona che va da Pederobba a Borso del Grappa ma anche nella fascia più a sud, per esempio dal Montello a San Zenone degli Ezzelini, sembra risentire in modo accentuato di questo problema.

In effetti, il tema degli investimenti è ancora oggi molto dibattuto e pare piuttosto evidente che il protocollo da seguire in questi casi vive di variabili e non è chiaro a coloro a cui succede per la prima volta.

La disavventura di questi due giovani asolani, infatti, non termina con l’investimento, ma prosegue con un’attesa di varie ore, pur con l’aiuto del mondo dei soccorsi.

Dopo l’investimento mi sono fermato e sono sceso dall’auto. L’impatto non ha danneggiato in modo importante la carrozzeria, ma il capriolo era giusto in mezzo alla strada, ferito. Se fossi andato via l’avrebbero investito di nuovo – racconta il guidatore, in auto con un’amica, -. Ero la prima di tre vetture. La seconda si è fermata, la terza ci ha superati. Due signori ci hanno aiutati a segnalare l’incidente con i giubbotti e il triangolo d’emergenza: le auto corrono parecchio su quella strada. Abbiamo chiamato il 112, che ci ha detto di chiamare comunque il 118. Dal centralino ci hanno consigliato di sentire alcuni veterinari, ma in tutta la provincia non ne abbiamo trovato nemmeno uno di reperibile a quell’ora. Ci hanno indicato anche il Cras, ma sono volontari e operano di giorno, come è comprensibile che sia”. 

Poco prima, in soccorso ai due giovani sono arrivati i volontari dei Vigili del Fuoco di Asolo, che tuttavia non sono preposti a questo tipo di interventi: “Sono stati molto disponibili ed erano dispiaciuti di non poter far di più, ma a un certo punto sono dovuti intervenire da un’altra parte”.

Dal 112, secondo la testimonianza dei giovani, arriva l’indicazione di spostare l’animale in parte alla strada, troppo buia e pericolosa, e andare a casa. “Ci sembrava crudele lasciare lì l’animale, ma eravamo lì fuori da quasi due ore ormai e nessuno ci sapeva dare una risposta, così abbiamo portato il capriolo a bordo strada, al riparo dalle auto, e siamo tornati a casa”. 

Verso le 4 di notte il giovane dichiara di aver ricevuto una chiamata da un veterinario di Montebelluna che si rendeva disponibile per raggiungere l’animale: “Ero appena arrivato a casa, ma l’idea del capriolo ancora lì in parte alla strada mi tormentava, così ho ripreso l’auto e ho dato appuntamento al professionista al posto dove l’avevamo lasciato. Il problema è che quando sono arrivato, il capriolo non c’era più”. Il conducente ritiene improbabile che l’animane si sia allontanato da solo.

“Abbiamo voluto riportare la nostra testimonianza non per il fatto in sé – conclude il giovane – ma perché ritengo assurdo che non esista un protocollo o un servizio predisposto in questi casi, anche perché avvengono spesso da queste parti”. 

Secondo alcuni blog specializzati sul tema, la prima cosa da fare è comunque chiamare i soccorsi e di rivolgersi al Servizio veterinario dell’azienda sanitaria locale di competenza. L’ente preposto per la questione degli investimenti risulta essere la Polizia Provinciale, mentre quella di fermarsi e spostare l’animale ferito non sembrerebbe una scelta: la presenza dell’automobilista fino all’arrivo del veterinario è richiesta.

Nelle ore notturne, in molti segnalano la carenza di un servizio specifico, anche se è risaputo che la maggior parte degli investimenti avviene appunto dopo le 20.

Cita l’articolo 189 del Codice della strada: “L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno”.

(Foto: Conducente dell’auto).
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