I giovani del giornalismo veneto scrivono di ambiente e Nordest. Sul podio del Premio Giorgio Lago Juniores 2022 anche Beatrice Zabotti del Liceo Casagrande

Fare giornalismo vuol dire guardare il mondo da un osservatorio privilegiato. E’ così che vede la professione verso cui si è incamminata la giovane pievigina Beatrice Zabotti, 19 anni, studentessa  del Liceo scientifico “Casagrande” di Pieve di Soligo, che si è classificata terza nell’edizione 2022 del “Premio Giorgio Lago Juniores – Nuovi talenti del giornalismo”, a cui hanno partecipato gli studenti di 17 licei veneti.

La consegna dei riconoscimenti è avvenuta questa mattina al Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso, nel corso di una cerimonia animata dal dialogo tra il giornalista Francesco Jori e lo scrittore Paolo Malaguti (originario di Padova, ma da anni residente ad Asolo), che ha avuto come focus il tema del premio “L’uomo in guerra con l’ambiente. Il caso Nordest”.

Beatrice Zabotti si sta già facendo strada nell’informazione locale, collaborando con la redazione di Qdpnews.it. Si è aggiudicata una delle tre borse di studio, da utilizzare per sostenere gli studi universitari, presentando un articolo giornalistico dal titolo “Ecologia e sociale, il nuovo ambiente a Nordest tra ‘profezia’ e concretezza”.

Nella sua analisi richiama i segnali tangibili del cambiamento climatico nel Nordest (l’acqua alta a Venezia, lo scioglimento dei ghiacciai dolomitici, il caso Miteni, la secca del Po), mutamento troppo spesso trattato come un tema generale e percepito come un pericolo “distante”. La giovane articolista di Pieve fa appello ad esempi di impegno ambientale “di casa nostra”, Andrea Zanzotto e don Paolo Chiavacci.

Si immagina di intervistare un contadino, l’uomo che parla con la Terra, la padovana Nancy Galdi del Liceo linguistico “Newton Pertini”, che ha vinto il primo premio presentando il testo “La Terra non parla più”; il secondo posto è stato assegnato a “Chiare, fresche, dolci acque” di Miriam Pascon, residente a Oderzo e studentessa del Liceo linguistico “Scarpa” di Motta di Livenza, che porta alla ribalta la minaccia dell’inquinamento da Pfas.

Anche quest’anno, come già nell’edizione del 2021, è tutto nel segno della scrittura al femminile il premio dedicato al celebre direttore de “Il Gazzettino” ed editorialista del Gruppo L’Espresso (oggi Gedi), scomparso nel 2005. L’iniziativa che valorizza il sapere dei giovani e i nuovi talenti del giornalismo è nata nel 2012, inizialmente per affiancare il premio Giorgio Lago, istituito pochi mesi dopo la scomparsa dell’ex direttore del Gazzettino.

Oggi lo “Juniores” brilla di luce propria e sostituisce il premio originario, promosso dall’Associazione Amici di Giorgio Lago in collaborazione con Centro Studi Regionali Giorgio Lago, Università degli studi di Padova, Comune di Treviso e Banca Prealpi SanBiagio, con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Castelfranco Veneto e Ordine dei Giornalisti del Veneto e il sostegno del main sponsor Tao Technologie.

Zabotti ha ricevuto dalle mani di Francesco Piccin, capoarea di Banca Prealpi SanBiagio, la borsa di studio riservata alla terza classificata. “Continuiamo a sostenere con entusiasmo e convinzione questa bellissima iniziativa che consente ai giovani di avvicinarsi al giornalismo, riflettendo su un tema di estrema attualità come il rapporto dell’uomo con l’ambiente e la natura – ha detto Piccin, – Il nostro Istituto è da sempre impegnato nella preservazione del patrimonio ambientale nei territori in cui opera. Un concetto oggi centrale, come quello della crescita responsabile e sostenibile, è sancito nel nostro statuto, che ne sostiene una valorizzazione a 360°, con particolare riguardo all’agricoltura responsabile e attenta alla conservazione degli equilibri dell’ecosistema. Il Premio Giorgio Lago Juniores rappresenta una vetrina che consente di amplificare il punto di vista delle giovani generazioni, cioè il futuro del nostro territorio, che soprattutto saranno chiamate a guidare la transizione verde in corso”.

Gli articoli delle tre vincitrici sono stati selezionati dalla giuria del premio, di cui fanno parte Marco Almagisti, coordinatore di DANE – Osservatorio Democrazia a Nordest del Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università di Padova, Fabrizio Brancoli, direttore dei quotidiani veneti Gruppo Gedi, Sergio Frigo, giornalista e scrittore, Francesco Jori giornalista e scrittore, Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Danilo Guerretta, direttore Tg Veneto News Tva, Massimo Mamoli, direttore de L’Arena, Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Edoardo Pittalis, giornalista e scrittore, Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto, Giovanni Stefani, caporedattore Tgr Veneto Rai. I giurati hanno  sottolineato la capacità dei liceali veneti di offrire uno sguardo originale e appassionato su un tema tanto discusso e, talvolta, abusato.

Francesco Chiavacci Lago, figlio di Giorgio e segretario dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, ha ricordato che il rapporto uomo e ambiente è un tema scottante, molto sentito a Nordest e sempre più centrale a livello mondiale, per questo è stato chiesto ai giovani liceali di approfondirlo: “Nel Nordest negli ultimi sessant’anni sono stati stravolti paesaggi e stili di vita che duravano da secoli e che sotto la Serenissima rappresentavano un modello di integrazione tra natura e uomo. Su questo mio padre Giorgio scrisse un articolo, nella seconda parte della sua carriera, in cui parlava della scomparsa delle rondini, a causa della chimica usata nell’agricoltura”.

Il saccheggio del territorio, con la costruzione di capannoni poi abbandonati, era un argomento caro anche a Bepi Covre, l’ex sindaco di Oderzo amico di Giorgio Lago e sostenitore del premio, scomparso nel 2020, ricordato da Francesco Chiavacci Lago in apertura di cerimonia.

Lo scrittore Paolo Malaguti, conversando con Francesco Jori, ha sottolineato che in Veneto esiste e resiste la bellezza incontaminata e che oggi c’è maggiore consapevolezza  ambientale, anche solo rispetto a vent’anni fa. “Però, dall’altra parte, c’è il bicchiere mezzo vuoto. Il mondo del benessere, che è quello che ha cancellato la bellezza, è quello che ha regalato a noi una libertà di movimento che prima non c’era. Il vero problema è che tipo di progresso vogliamo, fermo restando che il progresso è un diritto che va perseguito e che le prossime generazioni dovranno porsi il problema dove si trovi l’equilibrio tra la bellezza e la gestione del benessere a cui siamo arrivati”. Malaguti ha posto l’accento proprio su quale ruolo giocano i giovani in tema di emergenza ambientale: “I giovani sono già cittadini dell’oggi, sono il presente della nostra società, e hanno il diritto e il dovere di rivendicare ora, e non in un domani imprecisato, un ruolo attivo, dinamico, responsabile. Questo diritto-dovere è più che mai urgente nell’Italia del XXI secolo, un’Italia in crisi demografica, nella quale i giovani sono minoranza, e faticano ancora di più rispetto ai propri genitori e ai propri insegnanti a trovare uno spazio d’azione e un ruolo preciso da interpretare. Il Premio Giorgio Lago Juniores rappresenta una preziosa occasione in tal senso, perché chiede ai nostri studenti di farsi lettori e narratori del presente, di impegnarsi in un lavoro di critica, di non rinunciare alla sfida di “dire la propria opinione”.

Francesco Chiavacci Lago ha lanciato l’edizione 2023  del premio sul tema “Raccontare la guerra, una nuova arma accanto a quelle tradizionali”: “Come già sottolineava mio padre, nel marzo 2003 in un’acuta analisi del rapporto tra guerra e informazione, scritto in occasione del conflitto iracheno, da sempre, ma soprattutto nelle guerre del Golfo e in quella dell’Ucraina, la narrazione dei conflitti ha puntato sull’aspetto emotivo. Sempre più è diventata anche uno strumento in mano alle parti in causa per influenzare l’opinione pubblica attraverso le fake news e altre forme di manipolazione, rendendo così difficile alle persone capire cosa sta succedendo. Inoltre, la narrazione è diventata selettiva, riservando grandi spazi ad alcuni conflitti, come quello in Ucraina, e ignorandone altri non meno sanguinosi, come quelli in Medio Oriente e Africa”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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